Se mai vi trovaste a raccontare una barzelletta in Brianza, vi consiglierei di scegliere quella sulla mobilità locale. Qui la comicità è involontaria ma irresistibile. Da decenni, il traffico brianzolo si conferma il perfetto cocktail di caos, ingorghi epici e soluzioni “innovative” degne di un episodio di Fantozzi. In Brianza, l’auto resta ancora la regina indiscussa, anche se spostarsi diventa un’impresa epica da “Mission Impossible”. E non parliamo dei parcheggi: se non hai la pazienza di un monaco tibetano, lascia perdere. Tra strisce blu che cambiano colore come camaleonti e parchimetri che funzionano a singhiozzo, l’arte di trovare un posto auto è una skill rara e preziosa. E il trasporto pubblico? Ah, qui la faccenda si fa davvero divertente. Autobus che sembrano usciti da un museo, orari che fanno ridere i pendolari e corse saltate con la stessa frequenza con cui si prende il caffè. Chi si azzarda a lasciare la macchina per prendere il bus, deve avere il cuore forte e tanta pazienza. E non dimentichiamo le “soluzioni” delle Amministrazioni locali, che si susseguono come episodi di una serie tv che non smette mai di stupire. Tra rotonde che sembrano labirinti e sensi unici che trasformano ogni viaggio in un’avventura senza fine, la Brianza offre uno spettacolo da non perdere… peccato che i protagonisti siamo noi, costretti a rimanere bloccati nel traffico.
Insomma, la mobilità in Brianza è la barzelletta più lunga mai raccontata, un classico che si ripete ogni mattina e ogni sera, tra clacson, sospiri e smadonnate varie. E la morale? Se volete ridere a crepapelle, venite in Brianza… ma portatevi una scorta di pazienza e, magari, qualche barzelletta nuova per far passare il tempo.