I mercati azionari statunitensi hanno aperto il mese di agosto con una nota positiva, sostenuti dalle speranze che la Federal Reserve moderasse il ritmo del suo ciclo di inasprimento sulla base delle scommesse che l’inflazione avesse raggiunto il picco e che il peggio fosse passato.
Tuttavia, con il passare del tempo e con il ribadirsi da parte dei membri del FOMC della priorità di contenere le pressioni inflazionistiche, anche a costo di indebolire l’economia, gli indici hanno iniziato a vacillare. Sia il Dow che lo S&P 500 sono scesi di oltre il 3,7% nel corso del mese. Il Nasdaq 100, invece, ha perso più del 5% del suo valore nello stesso periodo.
Nonostante il rialzo mattutino, gli indici statunitensi hanno chiuso in ribasso per il quarto giorno oggi, mentre Wall Street continuava a valutare le conseguenze di un aumento dei tassi di interesse. È possibile che l’atmosfera cupa della sessione sia stata determinata dalla scarsa profondità del mercato e dalle dichiarazioni di funzionari della Fed come Mester da Cleveland e Williams da New York. I due membri hanno scartato la possibilità di una riduzione dei costi di finanziamento nel 2023 e hanno evidenziato la possibilità che i tassi possano salire oltre il 4% l’anno successivo.
Inoltre, sebbene le richieste di mutui e le statistiche sulle assunzioni private negli Stati Uniti siano diminuite, indicando un possibile rallentamento in questi settori, i dati non sono abbastanza negativi da far prevedere una recessione e un cambiamento nella velocità del ciclo di inasprimento della Fed.
Il Dow Jones Industrial Average e lo Standard & Poor’s 500 Index hanno chiuso a nuovi minimi mensili, in calo rispettivamente dello 0,88% e dello 0,78%. Il livello di ritracciamento di Fibonacci del 23,6% dell’S&P 500 è il prossimo livello di supporto.
Ad eccezione del settore dei servizi di comunicazione, che ha chiuso la giornata invariato, tutti gli altri comparti dello S&P 500 hanno registrato un calo. Le notizie provenienti da aziende come Bed Bath & Beyond, Robinhood e H.P. possono aver contribuito al calo del mercato azionario.
Bed Bath & Beyond, il cui prezzo delle azioni è salito all’inizio del mese in quello che sembrava essere un meme di ritorno, ha rivelato oggi che chiuderà più di 100 negozi ed emetterà ulteriori azioni per orientare meglio il proprio futuro.
In uno sviluppo correlato ma distinto, va sottolineata la performance dell’oro di fronte all’aumento dei tassi di interesse. Nonostante la sua reputazione di baluardo contro l’inflazione, i prezzi dell’oro sono scesi per cinque mesi. Con l’aumento dei tassi di interesse, il costo opportunità di conservare i metalli preziosi aumenta e il loro fascino come riserva di valore diminuisce. Di conseguenza, XAU/USD è sceso di quasi il 14% dai massimi di aprile e ulteriori perdite sono inevitabili vista la posizione aggressiva della Fed.
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