L’amministratore delegato dell’azienda energetica italiana Enel ha dichiarato venerdì alla CNBC che la dipendenza dell’Europa dal gas naturale è “sciocca” e che sarebbe preferibile un futuro con una minore dipendenza dai combustibili fossili.
Nel corso di un’intervista condotta alla Conferenza Ambrosetti in Italia, Starace è stato interpellato sull’idea che, secondo alcuni, il petrolio e il gas saranno cruciali per l’energia nei prossimi 25 anni. Egli ha smentito l’affermazione.
Nonostante questo ottimismo per il futuro, la situazione attuale è molto difficile.
I combustibili fossili continuano a svolgere un ruolo significativo nella società, come dimostra l’attuale scenario in Europa, dove diverse nazioni stanno cercando di emanciparsi dall’energia russa in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte del Cremlino.
I Paesi europei hanno cercato di rafforzare lo stoccaggio del gas con l’avvicinarsi dei mesi più freddi, nel tentativo di garantire la sicurezza delle forniture.
Starace di Enel ha espresso ottimismo sul livello di preparazione dell’Europa per il prossimo inverno.
Il Gruppo Enel ha dichiarato che smetterà di produrre gas entro il 2040. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano è il maggiore azionista della società. Nel 2040 intende anche abbandonare il mercato del gas al dettaglio.
Problemi europei
Le osservazioni di Starace sono state fatte proprio nello stesso giorno in cui Frans Timmermans, responsabile dell’UE per il clima, ha sottolineato la gravità della crisi che sta affrontando l’economia europea alla luce dei crescenti prezzi dell’energia e dei problemi di approvvigionamento.
Timmermans ha dichiarato a Silvia Amaro della CNBC in occasione di una conferenza a Bali, in Indonesia: “Dobbiamo fare tutto il possibile per affrontare questa carenza di energia e per garantire che si faccia tutto il possibile per ridurre le tariffe in modo che i nostri cittadini possano ancora pagare per riscaldare le loro case quest’inverno”.
Inoltre, ha sottolineato come sia fondamentale che i Paesi membri siano “in grado di affrontare il problema dei profitti imprevisti, se necessario”.