La dedollarizzazione e il ruolo delle criptovalute

Il dollaro sta subendo duri colpi da tanti Paesi che spingono verso l’abbandono del biglietto verde. Anche le criptovalute potrebbero avere un ruolo. È boom delle prevendite crypto.

La dedollarizzazione è un fenomeno che indica la riduzione dell’uso del dollaro americano come valuta di riferimento nelle transazioni internazionali. La dedollarizzazione è spinta da diverse ragioni, tra cui la perdita di fiducia nel dollaro americano come valuta stabile, l’aumento del debito pubblico degli Stati Uniti e la crescente volatilità economica globale. Inoltre, le politiche monetarie degli Stati Uniti e il loro impatto sull’economia globale hanno influenzato la ricerca di alternative al dollaro come riserva di valore.

Il ruolo delle criptovalute nella dedollarizzazione

Le criptovalute, come Bitcoin ed Ethereum, hanno guadagnato popolarità come forme di valuta alternative. A causa della loro natura decentralizzata e del controllo indipendente dalle banche centrali, le criptovalute offrono una soluzione potenziale per la dedollarizzazione. Esse consentono transazioni veloci e sicure a livello internazionale, senza dover dipendere dal sistema bancario tradizionale.

Le criptovalute offrono vantaggi come l’anonimato delle transazioni, la riduzione dei costi di transazione e l’accesso aperto a tutti i partecipanti. Tuttavia, sono anche soggette a volatilità dei prezzi e a rischi di sicurezza informatica. Inoltre, la mancanza di regolamentazione può portare a un uso improprio delle criptovalute per attività illegali.

Impatto della dedollarizzazione sul sistema finanziario internazionale

La dedollarizzazione potrebbe avere un impatto significativo sul sistema finanziario internazionale. Se sempre più paesi iniziano ad abbandonare il dollaro americano, potrebbero sorgere sfide nel mantenere la stabilità finanziaria globale. Ciò potrebbe portare a una ridefinizione delle dinamiche economiche e politiche tra i paesi. Sono ormai sempre più numerosi e concreti i passi verso la dedollarizzazione:

  • Il presidente keniota William Ruto ha recentemente ripetuto il suo appello ai Paesi africani affinché prendano in considerazione l’abbandono del dollaro e l’uso delle valute nazionali per pagare beni e servizi tra gli Stati africani. Il leader keniota ha affermato che il continente africano dispone già di un meccanismo che consente l’operatività delle transazioni.
  • Il governo del Venezuela ha annunciato che sta attualmente lavorando per integrare Mir, una carta elettronica e sistema di pagamenti russo. Il presidente Nicolas Maduro ha sostenuto questa integrazione come spinta alla dedollarizzazione. Più di 40.000 terminali di pagamento verranno adattati per accettare carte conformi al sistema Mir.
  • Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha rivelato la sua intenzione di sollevare la questione della dedollarizzazione al prossimo incontro dei BRICS che si svolgerà a Johannesburg, in Sudafrica, dal 22 al 24 agosto. Lula ha dichiarato che non è chiaro il motivo per cui Paesi come Brasile e Argentina debbano commerciare in dollari e non nelle rispettive valute.
  • Il direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale (FMI) per la Russia afferma che un numero crescente di Paesi sta passando al commercio in yuan cinese, non solo con la Cina ma anche con Paesi terzi. Ha sottolineato che è sbagliato che il dollaro sia ampiamente utilizzato a livello globale, dato che il governo degli Stati Uniti usa la valuta “ai fini degli interessi nazionali” e “per gli obblighi economici e finanziari di un Paese”.

L’adozione delle criptovalute come alternativa al dollaro

Alcuni Paesi stanno considerando l’adozione delle criptovalute come alternativa al dollaro per le transazioni internazionali. Questo potrebbe aiutare a diversificare il rischio e ridurre la dipendenza dal dollaro come valuta di riserva. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare, come la volatilità delle criptovalute e la necessità di regolamentazione adeguata.

La regolamentazione delle criptovalute è un tema dibattuto. Molti governi stanno cercando di trovare un equilibrio tra l’adozione delle criptovalute e la protezione degli investitori e dei consumatori. Una regolamentazione adeguata potrebbe fornire maggiore sicurezza e stabilità al mercato delle criptovalute.

Prevendite crypto

Un fenomeno che fa riflettere sono le prevendite di criptovalute, cioè vendite di asset digitali a un prezzo fisso o comunque conosciuto, prima che questi token vengano listati sugli exchange di criptovalute, dove il loro valore oscilla in base alla domanda e all’offerta.

Nuovi token vengono listati praticamente ogni giorno, ma la maggior parte di questi non ha fortuna, o è addirittura uno scam. Alcune prevendite, però, fanno capire che c’è un interesse degli investitori motivato dalla serietà del progetto o della comunità che c’è dietro. In quest’ultimo caso, un esempio clamoroso è Wall Street Memes (WSM), progetto capace di raccogliere 11 milioni di dollari in un mese. È forte di una comunità che conta oltre un milione di utenti: una comunità che nel 2021 ha evitato il fallimento di GameStop che stava per essere affondato dagli hedge fund di Wall Street. Una comunità che ha lanciato una collezione NFT andata a ruba in 30 minuti. WSM è il token di questa agguerrita e attivissima comunità.

Un’altra prevendita da segnalare, anche perché in dirittura d’arrivo, è quella di Ecoterra (token ECOTERRA), un progetto green che premia gli utenti per i loro comportamenti virtuosi verso l’ambiente, soprattutto il riciclo dei rifiuti, degli indumenti usati e l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Ecoterra ha una sezione dedicata alle imprese attive nel settore della compravendita di oggetti riciclati e un’altra dedicata all’acquisto di crediti di carbonio certificati.

I.P.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.