In risposta ai problemi legati a Nord Stream, l’UE si affretta a proteggere le infrastrutture energetiche

In risposta a quelli che ha definito atti di sabotaggio sui gasdotti Nord Stream, l’Unione Europea ha agito rapidamente per aumentare la sicurezza difendendo le infrastrutture energetiche del blocco, minacciando una “risposta forte e unita” in caso di ulteriori attacchi.

Martedì scorso, Danimarca e Svezia hanno affermato che le massicce perdite sui due gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico sono state causate da atti di sabotaggio intenzionali compiuti all’interno della zona economica esclusiva di ciascun Paese.

La disputa energetica tra Russia ed Europa ha fatto sì che nessuno dei due gasdotti fosse in funzione. Da quando l’Occidente ha imposto sanzioni alla Russia per l’invasione dell’Ucraina, Mosca ha ridotto drasticamente le esportazioni di gas verso l’Europa.

L’Unione Europea ha minacciato severe ritorsioni se una qualsiasi infrastruttura operativa del blocco fosse stata attaccata.

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Il diplomatico di punta dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha dichiarato mercoledì: “Ci sarà una risposta forte e unificata a qualsiasi tentativo di danneggiare deliberatamente l’infrastruttura energetica europea, che è totalmente inaccettabile”.

Martedì scorso, il capo dell’UE Ursula von der Leyen ha avvertito che le perdite nelle condutture sono probabilmente il risultato di atti deliberati di sabotaggio, e ha fatto eco alle sue preoccupazioni.

Ha avvertito che “qualsiasi interruzione intenzionale dell’infrastruttura energetica europea attiva è inaccettabile e porterebbe alla risposta più dura possibile”.

Borrell ha dichiarato che, alla luce degli attacchi, il blocco adotterà misure per aumentare la sicurezza delle infrastrutture energetiche.

Ha inoltre promesso di adottare ulteriori misure per migliorare la sicurezza energetica se verrà avviata un’indagine sulle cause dell’incidente.

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