Il Ministero del Tesoro australiano ha deciso di esentare le valute virtuali dalla tassazione sui cambi e chiede il parere del pubblico

Il Ministero del Tesoro australiano ha dichiarato che le attività virtuali saranno esentate dalla tassazione sui cambi. Il vice tesoriere Stephen Jones e il tesoriere del Commonwealth australiano, Jim Chalmers, hanno rilasciato una dichiarazione reciproca che chiarisce la posizione dei contribuenti sugli asset digitali.

La scelta di El Salvador di rendere il Bitcoin una valuta legale nel settembre 2021 potrebbe aver sollevato dubbi sulla tassazione degli asset virtuali in Australia. Il parlamento australiano sta discutendo una nuova legge che offrirebbe una panoramica sull’attuale contesto fiscale dello Stato.

La bozza, denominata Treasury Laws Amendment Act 2022, è stata resa pubblica per consentire alle parti interessate di fornire un feedback sulle leggi in arrivo. La legge prevede di modificare il concetto di valuta virtuale nel GST Act e di escludere la valuta estera dal significato di valuta internazionale nel Income Tax Assessment Act 1997.

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Le persone interessate hanno tempo fino al 30 settembre per fornire i propri contributi al Ministero tramite posta o mezzi digitali. A meno che i partecipanti non decidano formalmente di proteggere la propria identità, i loro dati saranno pubblici.

L’approvazione del disegno di legge non influirà sull’imposta sulle plusvalenze azionarie attualmente applicata agli asset virtuali posseduti come fondi dagli abitanti australiani.

Poiché non esiste un accordo internazionale sulle modalità di tassazione delle valute digitali, il tipo di prelievo sui beni virtuali varia da regione a regione. Tuttavia, ogni autorità ha compiuto alcuni coraggiosi sforzi per regolamentare il settore.

L’Infrastructure Investment and Jobs Act degli Stati Uniti ha cercato di affrontare il problema della mancata dichiarazione dei prelievi sugli asset virtuali, imponendo agli operatori di segnalare le transazioni all’Internal Revenue Service.

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