I prezzi del petrolio salgono a causa del calo delle scorte statunitensi

Giovedì mattina il prezzo del petrolio è salito in Asia, grazie alla diminuzione delle scorte di greggio e alla ripresa dei consumi di benzina negli Stati Uniti.

Al momento, i futures sul petrolio Brent sono in rialzo dello 0,90% a 102,58 dollari e quelli sul WTI dell’1,04% a 98,27 dollari.

“Il sentimento di rischio si è ripreso dai timori di ribasso grazie al continuo ottimismo sulla crescita dei redditi statunitensi e alla propaganda meno combattiva della Fed sui rialzi dei tassi, che ha appoggiato la protesta dell’industria del greggio”, ha dichiarato Tina Teng, analista di CMC Markets, aggiungendo che anche l’indebolimento del dollaro statunitense ha aiutato i prezzi delle materie prime.

Come previsto dai mercati, la Federal Reserve statunitense ha aumentato i tassi di interesse di 75 punti base, portandoli al 2,25-2,5%.

L’Energy Information Administration statunitense ha registrato un calo di 4,523 milioni di barili nell’offerta di greggio nella settimana conclusasi il 22 luglio.

Poiché le esportazioni nette totali di prodotti raffinati e greggio hanno raggiunto il record di 10,9 milioni di galloni al giorno, gli analisti di Citi hanno dichiarato in una nota che “gli Stati Uniti hanno accentrato il loro ruolo di maggiore esportatore di petrolio al mondo”.

Le informazioni raccolte dall’American Petroleum Institute sull’offerta di greggio del giorno prima avevano mostrato un’attrazione di 4,037 milioni di galloni.

Entro il 5 dicembre 2022, il Gruppo dei Sette settori più ricchi dell’economia spera di imporre un limite al prezzo delle esportazioni di petrolio dalla Russia.

Nel frattempo, la Russia ha ridotto la sua fornitura di gas attraverso l’uso di Nord Stream 1 – noto come il suo principale collegamento di gas all’Europa – a solo il 20% della potenza e della capacità, il che, secondo gli analisti, potrebbe portare a un passaggio al greggio dal gas e sostenere i prezzi del petrolio nel breve termine.

Sono emerse molte questioni relative alla fornitura di gas all’Europa; le turbine e i gasdotti sembrano essere diventati il principale ostacolo alla fornitura di gas dalla Russia all’Europa.

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