I prezzi del petrolio rimangono stabili perché l’aumento dei tassi della Fed potrebbe ridurre la domanda di carburante

Dopo aver guadagnato nel periodo precedente, i prezzi del petrolio hanno subito qualche variazione martedì, in seguito alle preoccupazioni che il maggior consumatore di greggio al mondo possa vedere una minore crescita economica a seguito dell’aumento dei tassi di interesse da parte degli Stati Uniti per combattere l’inflazione.

Alle 0136 GMT, i futures sul petrolio Brent per la consegna di novembre erano in calo di 7 centesimi, o dello 0,1%, a $91,93 al barile.

Il petrolio statunitense West Texas Intermediate per la consegna di ottobre era in calo di 14 centesimi o dello 0,2% a $85,59 al barile. Martedì scade il contratto di ottobre, mentre l’opzione più importante di novembre è stata scambiata a 85,20 dollari, in calo di 16 centesimi o dello 0,2%.

Prima delle numerose conferenze delle banche centrali di questa settimana, con in testa la Fed Reserve statunitense, che dovrebbe aumentare i tassi di interesse di altri 75 punti base per combattere l’inflazione, il dollaro si è rafforzato rispetto a un paniere di valute chiave lunedì.

I beni denominati in dollari costano di più per i possessori di altre valute quando il dollaro è più forte.

Clicca qui per aprire un conto demo eToro e imparare a fare CFD Trading>>>è gratis

Secondo un primo sondaggio pubblicato lunedì, le scorte di greggio degli Stati Uniti dovrebbero essere aumentate di circa 2 milioni di barili nella settimana precedente il 16 settembre.

Il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti estenderà i tempi del piano di vendita all’asta di 180 milioni di barili dalle scorte per controllare i prezzi dei carburanti, vendendo fino a 10 milioni di barili di greggio dalla stessa Strategic Petroleum Reserve per la spedizione a novembre.

Lo stallo dell’accordo sul nucleare iraniano impedisce ancora alle esportazioni del Paese di rientrare pienamente nell’economia reale, il che sosterrebbe in qualche misura i prezzi.

Il ministro degli Esteri francese ha affermato che spetta a Teheran decidere, poiché la finestra per raggiungere un accordo si sta chiudendo, mentre la Russia ha dichiarato lunedì che ci sono ancora questioni nei negoziati che devono essere gestite.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA A PAGAMENTO
Editoriale il Cittadino Srl e la testata Il Cittadino non si assumono alcuna responsabilità per il testo contenuto in questo publi-redazionale (che è realizzato dal cliente) e non intendono incentivare alcun tipo di investimento.