I legislatori dell’UE rifiutano uno studio sul mining di criptovalute ecologiche

Giovedì i legislatori dell’UE hanno respinto la richiesta del Partito Verde di studiare soluzioni per il mining PoW che alimenta il Bitcoin (BTC).

L’iniziativa del Partito Verde è arrivata dopo che alcuni legislatori europei avevano tentato senza successo di porre dei limiti al processo di accordo PoW, che richiede molta energia, e che alcuni avevano dipinto come una proibizione del Bitcoin.

Il legislatore spagnolo dei Verdi Ernest Urtasun ha espresso il suo disappunto per l’annuncio della legislatrice senior Stéphanie Yon-Courtin di non sostenere più la proposta al Consiglio Affari Economici e Monetari.

Secondo Urtasun, il piano verde “non è in alcun modo in conflitto” con il MiCA, un atto legislativo separato che prevede l’obbligo di licenza per i giocatori di criptovalute, le cui specifiche sono state decise in via provvisoria a giugno.

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Urtasun ha dichiarato di voler seguire tale norma e di voler assistere i futuri progetti della Commissione europea in materia, poco prima che i partecipanti al panel votassero per respingere le sue proposte.

La riforma di Urtasun ha menzionato l’esistenza di prove che dimostrano che i cripto-asset possono avere un effetto negativo significativo sull’ambiente e ha chiesto 800.000 euro di finanziamenti statali da destinare al miglioramento di un metodo scientifico per valutare le conseguenze ecologiche dell’estrazione e definire opzioni più ecologiche.

Urtasun ha cercato di integrare le sue idee in una relazione preparata per il comitato finanziario della legislatura, incaricato di decidere come spendere il bilancio annuale dell’UE di circa 185 miliardi di euro.

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