Ecco gli orti solidali di Monza e Brianza: progetti sociali e inclusivi

Non sono mai solo orti: esempi dei progetti delle organizzazioni di terzo settore di Monza e della Brianza.
Monza Orto via Papini
Monza Orto via Papini Fabrizio Radaelli

Non sono mai solo orti: sono sempre qualcosa di più. Il terreno da lavorare, accudire e sorvegliare custodisce promesse di futuro in cui la riscoperta dell’importanza del contatto con la natura (e con i suoi ritmi) si affianca e si intreccia indissolubilmente alla semina di nuove e più sane abitudini alimentari, alla crescita di una maggiore consapevolezza riguardo la tutela dell’ambiente e della biodiversità, alle opportunità che si creano di stringere e rinsaldare legami sociali, su più piani umani e relazionali.

Le organizzazioni di terzo settore del territorio ne sono sempre più consapevoli, tanto che al tema degli orti sociali e comunitari hanno dedicato, all’interno delle loro progettazioni, diverse azioni – quando non interi progetti. Qualche esempio, tra quelli attualmente in corso.

Ecco gli orti solidali di Monza e Brianza: la Casa del volontariato

L’orto della casa del volontariato di Monza ha dato il suo primo raccolto nel corso dell’estate: sostenuto attraverso il bando 2025.2 “Welfare di comunità”, ha iniziato a coltivare «inclusione e solidarietà», oltre che un buon numero di pomodori, zucchine, cetrioli e cespi di insalata.

«Per noi è un primo esperimento, che si è già trasformato in una bellissima esperienza. Gravitano oggi attorno all’orto una dozzina di volontari: alcuni nuovi, altri storici, e anche una manciata di ragazzi», spiega Assunta Betti, presidente della Casa del volontariato. Non appena l’orto sarà più a regime, «lo stiamo preparando per l’inverno e, intanto, stiamo impostando le attività per quando tornerà la bella stagione», dice, saranno realizzati laboratori e attività dedicati sia alle scuole, sia alla cittadinanza. Non solo questo: «Grazie alla rete “Pane e rose” e alle associazioni che ne fanno parte, e alla collaborazione dei servizi sociali del Comune di Monza, i prodotti dell’orto saranno distribuiti a famiglie in condizioni di fragilità economica».

Orti e verdure
Orti e verdure

Ecco gli orti solidali di Monza e Brianza: a Correzzana

Si sta studiando invece in queste settimane la conformazione dell’orto sociale previsto dal progetto “Bluetutti”, promosso dalla parrocchia di San Desiderio e sostenuto attraverso il bando 2025.1 Youth Bank “Giovani connessioni”: sorgerà a Correzzana all’interno del giardino di Villa Teresa, lo stabile di proprietà comunale che già ospita il centro anziani e che, grazie al contributo stanziato attraverso il bando, ha riqualificato uno spazio inutilizzato dell’edificio, trasformandolo in un nuovo luogo di comunità dedicato ai più giovani.

«L’orto – spiega Lorenzo Mandelli, consigliere del Tavolo giovani di Correzzana e planner di “Bluetutti” – ci permetterà di collaborare attivamente con i senior che frequentano il centro, stringendo nuovi legami intergenerazionali impreziositi dallo scambio di competenze e di conoscenze».

Ecco gli orti solidali di Monza e Brianza: a Triuggio

Avrà una funzione sociale ancora diversa l’orto che, a Triuggio, lungo le rive del Lambro, tornerà a essere gestito dagli ospiti della comunità terapeutica riabilitativa “Casa Francesco Mosca” della cooperativa Solaris: il laboratorio Tutto St’Orto, una delle azioni del progetto “Attra-verso il futuro” sostenuto attraverso il bando 2025.2 “Welfare di comunità”, offrirà ai pazienti (circa una decina quelli coinvolti) la possibilità di sperimentarsi, secondo un approccio occupazionale, in un spazio esterno alla comunità che, con il tempo, «ci proponiamo di far diventare un punto di riferimento per la cittadinanza, anche grazie alle collaborazioni strette con il Comune di Triuggio e con altri enti del territorio», spiegano il presidente di Solaris Manuel Dacchini e la responsabile di “Casa Francesco Mosca” Roberta Lattuada.

Ecco gli orti solidali di Monza e Brianza: a Muggiò

Sono invece ben avviate le attività dell’orto sociale realizzato negli spazi della Casa della carità di Muggiò: anche grazie al sostegno del bando 2024.4 dedicato ai “Luoghi di comunità”, attraverso il progetto “Il portico, coltivo, conosco, riconosco e mi diverto”, accanto all’orto sono stati costruiti un portico e un capanno per gli attrezzi: l’area, ufficialmente inaugurata lo scorso 19 ottobre, si è così trasformata in un luogo di incontro, formazione e socializzazione per gli ospiti della Casa della Carità, le famiglie, i ragazzi e gli anziani della Comunità Pastorale Madonna del Castagno grazie all’organizzazione di laboratori di cucina che hanno avuto per protagonisti i prodotti dell’orto e di un incontro dedicato alla promozione di un’alimentazione sana e sostenibile.

«Il desiderio che ci ha mossi – spiega la neopresidente dell’associazione Marialuisa Cappuccilliè stato quello di trasformare questo luogo in un punto di incontro tra generazioni e culture diverse».

L'autore

È la redazione del Cittadino, uno e tutti: garantisce il flusso costante delle notizie. Senza fermarsi.