Due settimane fa scrivevo dell’inaccettabile livello delle strade in tutta la Brianza. Ebbene, dopo qualche rattoppo di rito, sono bastati pochi giorni di pioggia per tornare immediatamente ad agghiaccianti scenari da terzo mondo, con crateri che neppure sulla Luna. E siccome le buche non compaiono soltanto su manti stradali posati da tempo (cosa che sarebbe anche comprensibile, in fondo), ma pure in aree dove le asfaltature sono più che recenti, è doveroso porsi delle domande.
Di chi è la responsabilità? Degli enti pubblici che non controllano in maniera rigorosa la qualità degli interventi di manutenzione stradale? O dei privati che, una volta vinti gli appalti, mettono il profitto di fronte a tutto il resto, anche a costo di offrire risultati scadenti al committente di turno? Sia quel che sia, sta di fatto che il cittadino, se paga regolarmente le tasse, ha il diritto di vedere i propri soldi spesi bene, soprattutto quando si tratta di servizi essenziali a garantire la sua incolumità.
Se si predispone una riasfaltatura, pagandola con fondi pubblici, è quindi opportuno che questa sia in grado di durare nel tempo. O, quantomeno, per un lasso temporale sufficientemente ragionevole. E, per favore, non si vengano a tirare in ballo i cambiamenti climatici, novella foglia di fico dietro la quale celare ogni inefficienza: l’acqua piovana non è di certo una novità.