Alessandro Nesta non è più l’allenatore del Monza. Questa mattina ha diretto l’ultimo allenamento, con la parte di gruppo che non ha partecipato alla sconfitta di ieri con la Juventus. Testimoni lo raccontano corrucciato e in disparte, mentre i collaboratori portavano avanti la seduta. Il tecnico romano paga situazioni e colpe generiche un po’ di tutti: la proprietà che ha garantito continuità senza però mettere risorse adatte a rinforzare la rosa, chi ha sopravvalutato la forza del gruppo dopo due anni di ottimo lavoro di Palladino ma un finale di stagione in affanno solo pochi mesi fa, i tantissimi infortuni, un calendario iniziale proibitivo che ha avuto il doppio risvolto negativo di demoralizzare l’ambiente e caricare di troppo significato le partite decisive.
Calcio Monza, cambio in panchina: via Nesta, Bocchetti fino al 30 giugno 2027
Ma anche le sue personali, perché la squadra ha convinto solo a tratti, con un gioco chiaro, ma troppo remissivo, ed una scarsa identità, con pochissima focalizzazione sull’obiettivo salvezza e tanta sul cercare di non fallire gli appuntamenti importanti, quando invece chi lotta per confermare la categoria sputa sangue sin da subito perché ogni punticino è importante. Se sul valore dell’uomo non si discute, sull’aspetto tecnico certamente ci si aspettava e forse avrebbe anche potuto dare di più.
Compiti che sono passati a Salvatore Bocchetti (contratto fino al 30 giugno 2027) unica ed ultima esperienza in Serie A all’Hellas Verona tutorializzato da Marco Zaffaroni perché ancora sprovvisto di patentino. Alla fine dell’anno gli scaligeri si salvarono, allo spareggio con lo Spezia, ma vale tutto pur di rimanere in Serie A. Il Monza riparte da qui. Subito, senza sosta, in vista degli scontri decisivi con Parma e Cagliari.