Bitcoin è la criptovaluta più famosa e popolare al mondo, ma anche una delle più dannose per l’ambiente. Negli anni, diverse ricerche hanno puntato il dito sulla pericolosità ambientale rappresentata dalle criptovalute, soprattutto per via dell’enorme dispendio di energia elettrica che comporta la loro circolazione.
Per produrre e trasferire i Bitcoin, infatti, sono necessari dei computer molto potenti che consumano molta elettricità e producono molto calore. Si stima che il consumo energetico annuo della rete Bitcoin sia pari a quello di alcuni paesi come l’Argentina o la Svezia.
Questo consumo non solo ha un impatto economico, ma anche ecologico, in quanto contribuisce all’emissione di gas serra e al riscaldamento globale. Inoltre, spesso l’energia utilizzata per il Bitcoin proviene da fonti non rinnovabili, come il carbone o il petrolio, che sono ancora più inquinanti.
Alcuni casi estremi hanno mostrato come alcuni minatori di Bitcoin arrivino a bruciare pneumatici o rifiuti per alimentare i loro computer, causando gravi danni alla salute e all’ambiente. Di fronte a queste critiche, qualcosa sta iniziando a muoversi nel mondo delle criptovalute e stanno nascendo progetti più attenti all’ambiente, come ad esempio Bitcoin BSC.
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Ecco quanto i Bitcoin costano all’ambiente
Il Bitcoin è una criptovaluta basata su una tecnologia chiamata blockchain, che consiste in una rete di nodi che registrano e verificano le transazioni in modo decentralizzato e sicuro.
Per far funzionare questa rete, però, sono necessari dei computer specializzati chiamati miner, che risolvono dei problemi matematici complessi per creare nuovi blocchi e ricevere dei Bitcoin come ricompensa. Questo processo richiede molta potenza di calcolo e quindi molta energia elettrica.
Secondo uno studio dell’Università di Cambridge, il consumo energetico annuo della rete Bitcoin è di circa 121 terawattora (TWh), pari a quello di paesi come l’Argentina (121 TWh) o la Svezia (131 TWh). Se il Bitcoin fosse un paese, sarebbe al 29esimo posto al mondo per consumo di energia. Questo consumo equivale a circa 0,5% del consumo mondiale di elettricità e a circa 0,7% delle emissioni globali di CO2.
Il problema è che buona parte dell’energia utilizzata per il Bitcoin proviene da fonti non rinnovabili, come il carbone o il petrolio. Secondo un altro studio della rivista Nature, il 40% dell’energia usata per il Bitcoin viene dalla Cina, dove il 60% dell’elettricità è prodotta dal carbone. Questo significa che il Bitcoin contribuisce in modo significativo all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico.
Inoltre, alcuni minatori di Bitcoin ricorrono a pratiche ancora più dannose per l’ambiente, come bruciare pneumatici o rifiuti per alimentare i loro computer. Questo fenomeno è stato documentato in Venezuela, dove la crisi economica ha spinto molti cittadini a cercare di guadagnare con le criptovalute. Il risultato è una vera e propria catastrofe ambientale, con emissioni tossiche che avvelenano l’aria e il suolo.
Arriva Bitcoin BSC, l’alternativa ecologica al colosso delle criptovalute
Per contrastare gli effetti negativi del Bitcoin sull’ambiente, sono nati diversi progetti che cercano di rendere le criptovalute più sostenibili ed efficienti. L’ultimo è Bitcoin BSC, una versione ecologica di Bitcoin basata sulla blockchain di Binance Smart Chain (BSC).
Binance Smart Chain è una piattaforma che permette di creare e scambiare criptovalute e applicazioni decentralizzate in modo rapido e a basso costo. A differenza della rete Bitcoin, che usa un meccanismo di consenso chiamato proof-of-work (PoW), che richiede molta energia, Binance Smart Chain usa un meccanismo chiamato proof-of-staked-authority (PoSA), che richiede solo una piccola quantità di energia.
Bitcoin BSC è un token che ha le stesse caratteristiche di Bitcoin, come la scarsità (21 milioni di unità), la decentralizzazione e la resistenza alla censura, ma che offre anche dei vantaggi aggiuntivi, come la compatibilità con gli smart contract, la possibilità di fare staking e la riduzione delle commissioni.
Bitcoin BSC prevede anche costi di transazione minori e tempi di attesa ridotti rispetto alla rete Bitcoin tradizionale. Bitcoin BSC si propone quindi come una valida alternativa a Bitcoin, che potrebbe attrarre molti investitori sensibili al tema dell’ambiente.
Come comprare Bitcoin BSC in prevendita
Per gli interessati a comprare Bitcoin BSC, la versione più ecologica ed economica di Bitcoin, consigliamo di affrettarsi perché la prevendita durerà ancora per circa un mese e le risorse messe a disposizione per questa fase sono limitate a circa 6 milioni di token. Per partecipare alla prevendita devi seguire alcuni semplici passi:
- Scarica un portafoglio compatibile con Binance Smart Chain, come Trust Wallet o Metamask.
- Acquista dei token BNB (la criptovaluta nativa di Binance) su una piattaforma come Binance o Coinbase.
- Invia i tuoi token BNB al portafoglio che hai scaricato.
- Accedi al sito ufficiale di Bitcoin BSC ([https://bitcoinbsc.io]) e clicca sul pulsante “Buy Now”.
- Inserisci l’importo che vuoi investire in Bitcoin BSC e conferma la transazione.
- Riceverai i tuoi token Bitcoin BSC nel tuo portafoglio entro pochi minuti.
Oltre alla maggiore attenzione all’ambiente, alla possibilità di fare staking, al minor costo e maggiore velocità delle transazioni, BTCBSC è disponibile anche a un prezzo enormemente inferiore a BTC, cioè $0,99, lo stesso valore che aveva Bitcoin nel 2011.
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