Balene di Dogecoin hanno accumulato 1.470.000.000 DOGE in tre mesi. Cosa significa?

Si muovono le balene di Dogecoin. DOGE sugli scudi dopo che Elon Musk ha sostituito l’uccellino di Twitter con uno Shiba Inu. Pump in atto per le meme coin.

Santiment, una delle aziende di analisi on chain leader nel settore, rivela che le balene stanno facendo incetta di Dogecoin (DOGE): un segno questo che in genere coincide con una performance migliore della criptovaluta rispetto a tutte le altre.

Sono considerate balene quegli indirizzi che detengono oltre 10.000.000 di DOGE. Secondo Santiment, negli ultimi tre mesi le balene hanno accumulato qualcosa come 1.470.000.000 DOGE nei loro wallet, sottolineando che la popolare meme coin potrebbe presto spiccare il volo rispetto alle altre crypto:

“Dogecoin nell’ultima settimana ha cominciato a mostrare segni di disallineamento rispetto agli altri asset crypto, con un +9% (prima dell’intevento di Elon Musk su Twitter, ndr) nelle ultime 24 ore rispetto al resto del mercato che è piatto. I dati di Santiment Feed inoltre indicano che gli indirizzi con oltre 10 milioni di DOGE hanno accumulato 1,47 miliardi di coin dall’inizio di gennaio, per un valore di $123,1 milioni”.

Da sottolineare anche che l’investitore crypto Kaleo ha fatto notare ai suoi 571.600 follower su Twitter che DOGE si prepara a un’impennata del valore dopo aver rotto resistenze su più intervalli di tempo considerati.

Nel momento in cui scriviamo, DOGE vale $0,10 e nelle ultime 24 ore ha fatto registrare un balzo di circa il 30%. Quando si parla di Dogecoin, non si può non tenere conto di quanto ha detto o fatto il Dogefather Elon Musk. E questa volta il CEO di Tesla, SpaceX e Twitter l’ha fatta grossa. Ha infatti sostituito il logo dell’uccellino blu di Twitter (ma solo sulla versione desktop del social network) con un cane Shiba Inu, simbolo di DOGE e delle altre meme coin. Già due ore dopo questa mossa, DOGE era su del 20%. 

Elon Musk, SHIB e LHINU

La comunità di Dogecoin già sogna DOGE come criptovaluta ufficiale di Twitter, anche se non è chiaro il fine (qualora ce ne sia uno) della mossa di Elon Musk. Resta il fatto che Musk ha da sempre sostenuto DOGE e che Tesla accetta la meme coin come forma di pagamento per alcuni prodotti.

Questo supporto è apparso sospetto ad alcuni investitori che hanno formalmente accusato il miliardario di aver pompato artificialmente il valore di DOGE con i suoi tweet per trarne un beneficio economico personale a danno degli investitori. I querelanti chiedono un risarcimento di $258 miliardi. Da inizio anno DOGE è aumentato del 70%.

La sostituzione del simbolo di Twitter pare stia avendo conseguenze positive anche su Shiba Inu (SHIB) che nulla ha a che fare con Musk ma che sta facendo registrare un aumento del 5% rispetto a ieri. Da inizio 2023, invece, SHIB marca un aumento superiore al 40%, nonostante il crollo del 10% subìto nei due giorni successivi alla scoperta di un errore degli sviluppatori sulla nuova piattaforma Shibarium, poi prontamente rientrato.

Shibarium è un layer 2 basato su Ethereum che permetterà di ridurre tempi e costi delle transazioni, spianando la strada alla costruzione di dApp su questa blockchain, l’ideale soprattutto per le nuove applicazioni che verranno e che saranno legate a metaverso e gaming.

C’è un’altra meme coin che sta facendo registrare risultati brillanti: si chiama Love Hate Inu (LHINU), si ispira chiaramente a Shiba Inu ma ha un’utilità molto diversa. Il progetto opera nel settore dei sondaggi online che vale 3,2 miliardi di dollari e crescerà di oltre il 10% nei prossimi anni. Gli utenti sono chiamati a esprimere un giudizio su un personaggio pubblico o su un altro tema e, in cambio del loro voto, verranno premiati con token LHINU, sconti su NFT, asset del metaverso.

La prevendita del token è partita meno di un mese fa e già sfiora i tre milioni di dollari raccolti, un vero record. Il valore di LHINU, attualmente a $0,00095, subirà un aumento graduale fino alla fine della prevendita quando arriverà a $0,000145: un incremento di circa il 50%.

I.P.

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