L’appello di SEC nell’annosa causa contro Ripple potrebbe causare un calo di valore di XRP
Nel 2020, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha fatto causa a Ripple Labs, al suo CEO Brad Garlinghouse e al co-fondatore Chris Larsen, accusandoli di aver venduto titoli (securities) non registrati nel 2013, per guadagni superiori a 1,3 miliardi.
Ripple si è subito difesa, portando SEC in tribunale e affermando che XRP non è una security. Ovviamente, la causa ha scosso il mercato delle criptovalute, con un impatto negativo sul token XRP che ha subito il delisting dall’exchange Coinbase.
Una vittoria della SEC avrebbe stravolto il mercato, in quanto lo scambio di securities necessita una regolamentazione rigida che le criptovalute, tramite la blockchain, hanno sempre cercato di evitare.
La vittoria parziale di SEC e il breve rally di XRP
Poche settimane fa, Ripple ha ottenuto una vittoria parziale contro la SEC, in quanto il giudice Analisa Torres ha sancito che XRP, in quanto token digitale, non può essere considerato una security. Il risultato ha portato XRP a registrare un aumento di circa il 100%, per poi scendere del 22% subito dopo il picco.
Il rinnovato entusiasmo per il token di Ripple è durato poco, in quanto SEC ha dichiarato di voler fare appello e riportare Ripple in tribunale. Se la SEC dovesse perseguire con questa decisione, XRP potrebbe subire un nuovo calo di valore. Gli investitori scoprono XRP20.
XRP20: l’alternativa al token di Ripple
L’incertezza per XRP ha portato i trader a cercare nuovi progetti, come ad esempio XRP20. Il progetto segue il trend delle criptovalute 2.0 e sebbene si ispiri al token di Ripple, in realtà è stato creato da un team completamente diverso.
XRP20 è arrivato sul mercato nel momento giusto, sfruttando l’entusiasmo della vittoria parziale di Ripple contro la SEC e il breve rally di XRP. La criptovaluta 2.0 risulta interessante per i trader che hanno perso l’occasione di investire in XRP nel 2012, quando era al suo valore minimo storico. Si tratta di una strategia comune delle cosiddette criptovalute 2.0 e che sembra fare gola agli investitori.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche, XRP20 si concentra maggiormente sulla community, rispetto al token originale di Ripple. Infatti, secondo la roadmap del progetto, gli investitori potranno mettere in staking i token posseduti, in modo da poter ricevere un reddito passivo. Inoltre, la tokenomics non include il team che infatti non riceverà alcun token, distribuendo l’offerta di 100.000.000.000 tra la presale (40%), lo staking (40%), la liquidità DEX (10%) e il token burning (10%).
A proposito del token burning, XRP20 userà questo meccanismo per bruciare lo 0,1% dei token per ogni transazione, in modo da ridurre l’offerta e aumentare la domanda.
La presale di XRP20
Al momento, la criptovaluta è in fase di presale, durante la quale sarà possibile acquistare il token XRP20 a 0.000092 dollari. Il valore del token rimarrà uguale per tutta la durata della presale che non sarà divisa in fasi, in modo da permettere a tutti gli investitori di comprare XRP20 alla stessa cifra, prima del listing su DEX.
Durante la presale in corso, XRP20 ha raccolto circa 1.850.000 dollari, superando il soft cap e dirigendosi verso l’hard cap di 3.680.000 dollari. Si tratta di un hard cap basso, stabilito dal team per dare un margine di crescita più ampio al token una volta terminata la presale.
Conclusione
La vittoria parziale di Ripple sulla SEC sembra non aver giovato particolarmente a XRP, il quale rally è durato relativamente poco. Inoltre, l’appello della SEC potrebbe causare un nuovo calo di valore per il token di Ripple.
I trader interessati a un progetto simile a XRP, possono puntare sulla presale di XRP20. Trattandosi di una nuova criptovaluta con un hard cap basso, XRP20 potrebbe godere di una crescita esponenziale dopo il listing su DEX. Inoltre, la possibilità di mettere i token in staking può risultare allettante per i trader in cerca di un reddito passivo.
I.P.
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