Villasanta, miracolo bonifica. Ma solo con i soldi degli altri

Quando la burocrazia scava più delle ruspe. Il Comune dà i numeri e il curatore le cifre
Villasanta 2025 ex Lombarda Petroli
L’ex Lombarda Petroli

Abbiamo ricevuto dal Comune di Villasanta, più che una risposta sulla questione dell’area Ex Lombarda Petroli, un volantino elettorale travestito da comunicato. Uno scritto pieno di buone intenzioni e vuoto nei fatti. Non riteniamo quindi di dover pubblicare alcuna controreplica. Il documento dell’Amministrazione, più che chiarire, sembra fatto apposta per confondere, tra autocelebrazioni e numeri lanciati come coriandoli urbanistici.

Ex Lombarda Petroli: un iter tortuoso, con un esito tutt’altro che positivo

In primis, si sostiene che lo sviluppo residenziale avrebbe portato “tra i 1.500 e 2.000 nuovi residenti”. Nessuno studio tecnico li supporta. Curioso, peraltro, che nel 2009 lo stesso Comune avesse approvato un Pgt che prevedeva proprio in quell’area lo sviluppo residenziale. Allora i numeri andavano bene, oggi no. Misteri della politica edilizia. E comunque, i conti veri,  quelli col righello, non con la fantasia, dicono tutt’altro. E senza bisogno di essere Renzo Piano, solamente con i miei 39 anni di frequentazione dell’Ufficio Urbanistica di Monza e affini. I 90.000 metri cubi di residenziale equivalgono a massimo 600 nuovi abitanti. Altro che esodo biblico da gestire con nuove fognature e scuole. Qui non si parla di una nuova metropoli da contenere con l’esercito. L’unica cosa certa, semmai, è che quella vecchia destinazione urbanistica avrebbe consentito la bonifica dell’area senza spendere un euro pubblico. C’è un dettaglio che sfugge ai comunicati stampa da Istituto Luce taroccati da richiesta di replica. La bonifica non è ferma per colpa della Lombarda Petroli, ma per il cambio di Pgt del 2019, che ha fatto saltare ogni piano economico come un castello di sabbia sotto la pioggia. Il Consiglio di Stato aveva già “bacchettato” il Comune per aver gonfiato le aree standard a danno della società fallita. Ma da queste parti le sentenze si leggono solo se parlano bene del Comune. In pieno contenzioso, si sono inventati un’altra variante al Pgt, bocciando pure le osservazioni che proponevano un equilibrio sostenibile: edilizia privata sì, ma con un 34% di aree a servizi pubblici, ben oltre la legge. Risultato? Variante approvata nel 2024, impugnata subito al Tar e motivata (testuale: “per salvare Wwf e Legambiente”). Sappiamo anche noi leggere le carte… Un nobile intento, ma un pessimo piano economico. E anche un curioso precedente. Un po’ come se la tutela del “panda” diventasse più importante del rispetto delle regole contabili.

Ex Lombarda Petroli: il fallimento aveva proposto una soluzione ragionevole

Poi arriva la ciliegina sulla torta. Il Comune assicura che i fondi Pnrr non saranno uno spreco perché “si potrà rivalersi sulla proprietà inadempiente”. Peccato che, azzerando il valore del terreno, non ci sarà più nulla su cui rivalersi. È come dire che si farà cassa vendendo l’aria pulita del corridoio ecologico o incassando la moralità a rate. Ma il capolavoro amministrativo sta nei tempi. Bando a settembre 2025, 377 giorni di lavori. Scadenza Pnrr marzo 2026. Tradotto: serve un miracolo per chiudere nei termini previsti. Anzi, per rispettare le scadenze dovrebbero bonificare anche il calendario. Battute a parte: il rischio concreto è che i fondi scadano prima che parta la prima ruspa con la benna pronta a scavare. Magari lasciando al Comune un bel cartello da esporre scritto con il pennarello ecologico: “Cantiere finanziato, lavori non pervenuti”. E ancora: si accusa il curatore di “inadempienza” perché non ha presentato un progetto di bonifica. Ma la legge sui “siti orfani” non prevede affatto un giudizio di colpa. E comunque, un progetto di bonifica si fa dopo che il Comune decide cosa si può costruire oppure no. Dal 2019, però, a Villasanta sembra siano cambiati più piani urbanistici che giunte. E in questo continuo rimpasto di carte, la certezza giuridica si è sciolta come benzina al sole alimentando il fuoco delle polemiche. Vale la pena ricordarlo (se non ricordo male) il fallimento aveva anche proposto, già davanti al Tar, una soluzione “bonaria” ossia “ragionevole”.

Ex Lombarda Petroli: il bando pubblico non risolve i problemi

Ma il Comune, fedele al motto “mai una gioia urbanistica”, ha preferito sbattere la porta, inseguendo l’idea che un bando pubblico fosse più elegante di un accordo privato. Peccato che la bellezza delle carte non bonifichi i terreni e risolva i problemi. Oggi, il Comune racconta di aver scelto la “via virtuosa” dei fondi pubblici. In realtà, ha scelto la via comoda: quella in cui i costi li paga lo Stato, i ritardi li spiega Bruxelles e i problemi restano dove sono. In sintesi: il Comune fa propaganda ecologica con soldi pubblici e tempistiche da Guinness dell’assurdo. Il curatore, invece, continua a fare l’unica cosa che gli ha chiesto il Tribunale: i conti. E a Villasanta, di questi tempi, è già rivoluzione. Se tutto andrà come previsto, cioè come non previsto, la bonifica inizierà quando l’Unione Europea sarà diventata un’unione spirituale e il Pnrr una voce nei libri di storia da studiare sui banchi di scuola. Nel frattempo, al Comune di Villasanta resterà la consolazione di poter dire: “ci abbiamo provato”. Al curatore, quella, ben più rara, di poter esclamare: “i conti li ho fatti davvero”. Insomma come cantava Rino Gaetano in una sua famosa canzone anni Settanta: chi vivrà vedrà

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.