Non c’è niente da fare. Nulla. ma proprio zero. Nonostante anche la buona volontà da parte anche di esponenti di sinistra. Quel ragazzo di 19 anni ucciso a sprangate nel 1975 a Milano, non troverà mai pace. Venerdi 24 gennaio a Brugherio la presentazione del libro sulla morte di Sergio Ramelli, si preannuncia calda. Bollente. Nonostante le temperature fredde di questi giorni. Chissà come mai ciclicamente si ripropone il livore della sinistra davanti ad una tragedia come quella di via Paladini dove è avvenuto l’agguato a Sergio. A Desio, un anno fa, il libro era stato presentato senza problemi di sorta. A Brugherio invece no. Certo il centrodestra al potere in città sulla vicenda si è dimostrato un po’ “sprovveduto” tanto che il presentatore della mozione che doveva sponsorizzare l’intitolazione di una via a Sergio Ramelli non era presente. In aula urla, strepiti, livore della sinistra antagonista ed arrivo dei carabinieri. Insomma un clima da anni Settanta cui qualcuno vorrebbe riportarci. A costoro ricordo solamente che pure quel “fascista” del sindaco di Milano che risponde al nome di Beppe Sala ogni anno va sotto casa Ramelli al quartiere Ortica di Milano, per onorarne la memoria. Non mi risulta sia mai stato fischiato nè tanto meno aggredito. Che le “simpatiche canaglie” che per la legge sono assassini li ho visto in faccia per bene. Al processo (non mi stancherò mai di ripeterlo) del 1987 in Corte di Assise a Milano. Tutti stimati esponenti della Milano da bere, dottori, professionisti. Piangevano ed accampavano scuse imbarazzanti. Ultima cosa, ricordo le parole di Antonino Cusumano allora sostenitore dell’accusa. “Ma voi pensate veramente di convincermi che con quelle chiavi inglesi non volevate fare male?”.
Sergio Ramelli, appuntamento con la vergogna
Venerdi 24 gennaio a Brugherio la presentazione del libro sulla morte di Sergio Ramelli, si preannuncia calda. Bollente. Nonostante le temperature fredde di questi giorni. Chissà come mai ciclicamente si ripropone il livore della sinistra davanti ad una tragedia come quella di via Paladini dove è avvenuto l’agguato a Sergio