Monza, Farmacom: alla ricerca del bando perduto tra pensionati e figuracce

A Monza la nomina del presidente di Farmacom è come una puntata di Paperissima.
Monza Farmacom Farmacie
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Che Farmacom, la società pubblica che gestisce 11 farmacie comunali a Monza, sia una delle realtà più moderne d’Italia nel settore, è cosa nota. Ma che la sua governance si giochi come una puntata di “Paperissima Sprint”, questo forse era meno previsto. Eppure, la sinistra al governo della città che fu di Teodolinda, dei Savoia, ma anche di Gaetano Bresci, è riuscita a regalarci un piccolo gioiello di comicità involontaria. Altro che “Casa Vianello”. Qui siamo a metà strada tra Fantozzi e Indiana Jones.

Monza, Farmacom: dalla nomina del presidente pensionato al nuovo bando

Ma andiamo con ordine. Prima scena: l’Amministrazione comunale decide di nominare presidente un pensionato. Niente di male, se non fosse che la legge consente a un pensionato di ricoprire il ruolo solo per un anno e senza compenso. Peccato anche che lo statuto di Farmacom parli chiaro: le cariche devono durare almeno tre anni. E allora giù con una sospensione d’assemblea che più imbarazzata non si può. Silenzio in sala, sipario che cala tra i fischi del pubblico.
Seconda scena: si rifà il bando. Però attenzione, non un bando normale. No, qui serve l’elmo, la frusta e la torcia: è più facile trovare il Santo Graal che scovare quel documento pubblicato in fondo a qualche angolo recondito del sito istituzionale. Si dice che l’unico a riuscirci sia stato un incrocio tra un hacker uzbeko e un ex dipendente dell’Ufficio Segreti del Kgb. E guarda un po’: tra le candidature di questa seconda, misteriosa tornata, compare anche quella di colui che sarà nominato presidente. Ma che coincidenza sorprendente. Da mago Otelma.

Terza scena che poi è la premessa. Non si è accorto nessuno della castroneria? Monza ha un direttore generale conteso a Bergamo per fior di migliaia di euro. Quel Michele Bertola portato in palmo di mano dalla sinistra che ha deluso un po’ tutti quanti. Compagni in primis. Nel frattempo Dario Allevi dall’opposizione chiede spiegazioni con una lettera di accesso agli atti. Vedremo. Il bando, per la cronaca, è scaduto mercoledì 23 luglio. I tempi della burocrazia sono notoriamente più lenti della digestione dopo un pranzo di Ferragosto.

Monza, Farmacom intanto va avanti

Nel frattempo, Farmacom, azienda modello, moderna, efficiente, mentre fuori dai suoi scaffali si consuma l’ennesimo teatrino della politica, va avanti con Vito Potenza. E i farmacisti continuano a fare il loro lavoro impeccabile, con servizi all’avanguardia e cittadini soddisfatti, dall’alto si gioca al Risiko delle nomine come se Farmacom fosse un dopolavoro ferroviario. Insomma: prima la nomina “impossibile”, poi la figuraccia, infine il bando stile “caccia al tesoro”. L’unica cosa che manca è una comparsata di Totò vestito da farmacista che esclama: “E io pago!”. Ma tranquilli: per il finale, c’è tempo.

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.