Quando la politica si fa mercato, le idee diventano tagliandi e i civici rischiano di finire nel carrello di Forza Italia. In certe città la politica si discute, a Lissone si colleziona. E il più abile “collezionista” risponde al nome di Gianni Faletra. Storico manovratore di Forza Italia, che in vista del congresso azzurro ha deciso di rispolverare la vecchia arte del tesseramento strategico.
Non più comizi o visioni di città, ma un sottile mercato delle appartenenze, dove le idee valgono meno di una firma in segreteria. Faletra lo sa bene: per contare davvero, oggi non serve consenso, bastano elenchi aggiornati.
Lissone: l’arte sottile del tesseramento e quel mercato delle anime civiche, Forza Italia e la lista civica
Così l’anima nera azzurra guarda oltre il perimetro del partito e mette gli occhi sulla Lista civica “Lissone in Movimento”, quella che esprime il presidente del Consiglio comunale, un consigliere e l’ex presidente della casa di riposo Franco Giordano (ora transitato in Fratelli d’Italia). Nel frattempo, dentro la Lista civica, serpeggia un dubbio: “stiamo partecipando o veniamo comprati?”. Ma in fondo, in politica, la differenza la fa sempre chi tiene in mano il blocco delle iscrizioni. Forza Italia a Lissone oggi sembra più un club che un partito: si entra per invito, si resta per convenienza, si brinda per abitudine.Della serie, prima facciamo i numeri. Le idee vengono dopo.
Così, tra un caffè in piazza e una telefonata strategica, l’anima nera di Forza Italia sembra essersi accorta che la vera miniera politica non è più dentro il partito, ma nella Lista civica “Lissone in Movimento”. Un gruppo che sulla carta si definisce indipendente, ma che nella pratica sta diventando il supermercato preferito per chi cerca voti freschi, nomi “civici” e tessere utili per contare al congresso. E come ogni buon stratega, Faletra ha capito che certe conquiste non si fanno più a colpi di comizi, ma a colpi di tessera.
L’operazione, a detta di molti, sa tanto di campagna acquisti invernale, di quelle in cui non si parla di idee, ma di numeri, non di programmi, ma di quote. In fondo, in politica come nel calcio, l’importante non è giocare bene, ma vincere il campionato. D’altra parte, Gianni Faletra ha sempre avuto un talento raro. Restare indispensabile anche quando non dovrebbe esserlo più. Il suo è un carisma carsico, che scompare e riemerge quando il terreno politico diventa instabile. Un po’ come quei vecchi generali che non combattono più, ma continuano a tracciare le mappe e scenario futuri obbedendo ad un preciso orizzonte ottico.