Entro Natale dovranno produrre altri duemila nuovi cappelli: le richieste continuano ad arrivare – anche da Israele, nonostante il conflitto in corso in Medio Oriente dallo scorso 7 ottobre. Il gran numero di ordini, però, non impedirà a Vimercati Hats di celebrare il traguardo dei settant’anni di attività: lo spiega Fabrizio Vimercati, terza generazione – con la sorella Elisa e il cugino Roberto – alla guida dell’attività di famiglia, fondata nel 1953 da Gabriele Vimercati e dal fratello Giulio.
Monza per i 70 anni di Vimercati Hats festa a inviti il 18 novembre e open day il 25 novembre
E se sabato 18 novembre i festeggiamenti saranno su invito (più ristretti e dal taglio istituzionale), il sabato successivo, il 25 è prevista una giornata di “open factory”: lo stabilimento di via Macallè aprirà le porte a curiosi e affezionati per una visita all’interno dei locali in cui i cappelli nascono e prendono forma secondo le stesse modalità di lavorazione utilizzate in passato dai cappellifici che costellavano Monza tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.
«L’intero processo richiede circa due settimane: l’averlo lasciato immutato rappresenta uno degli elementi fondamentali e distintivi della nostra azienda ed è garanzia di artigianalità, alta qualità e made in Italy»: tutte caratteristiche messe in luce anche da Tomato Noir, l’agenzia di comunicazione (al femminile) specializzata nella valorizzazione strategica di storie d’impresa che, in occasione del settantesimo, ha realizzato foto e video per “celebrare il patrimonio artigianale di Vimercati Hats e a proiettarlo nel futuro con una visione moderna e innovativa”, hanno precisato in una nota stampa.
Monza per i 70 anni di Vimercati Hats: dieci fasi di lavorazione per ogni capo
Ogni prodotto realizzato in via Macallè viene sottoposto a dieci fasi di lavorazione, al termine di ognuna delle quali il quasi cappello viene lasciato riposare per una notte. In dettaglio: si passa dall’apprettatura, in cui il cappellaio decide il grado di rigidità del futuro cappello, all’informatura, dalla rasatura e dalla pressatura fino ad arrivare alla rifilatrice e alla passatura finale.
Non c’è da girarci intorno: l’atmosfera che si respira nell’ultimo cappellificio della città «è quella di una volta». Precisa infatti Vimercati che «non è cambiato molto» da quando frequentava lo stabilimento da bambino, dopo la scuola, e restava «incantato» dal «vapore che avvolgeva il feltro» e «dalla cura con cui veniva maneggiato», dalle «pile e pile di cappelli per tutta l’azienda, distribuite nei vari reparti in base al tipo di lavorazione e le colonne di scatole, alte fino al soffitto, pronte per la spedizione».
Monza per i 70 anni di Vimercati Hats: ha attraversato il Novecento senza crisi
Nonostante la moda, nel corso dei decenni, abbia progressivamente ridotto l’utilizzo del cappello, i Vimercati sono riusciti ad attraversare tutto il Novecento senza conoscere crisi: «Questo, probabilmente è successo perché la mia famiglia ha sempre lavorato con umiltà e con dedizione». Per tanti anni il cappello è stato considerato un accessorio secondario: «Ora, però, l’approccio è diverso, perché è diventato un mezzo per esprimere la propria personalità», e lo sanno bene dall’Olanda alla Germania fino agli Stati Uniti, dove arrivano i pezzi unici di Vimercati Hats.