Star di Agrate, l’incubo chiusura L’azienda è sempre più vuota

Lunedì tornano gli scioperi davanti alla Star di Agrate. Da marzo 35 dipendenti sono in cassintegrazione per 13 settimane. Lunedì altri cento salariati saranno trasferiti a Milano. I sindacati chiedono un piano industriale serio. L’enorme complesso industriale brianzolo è stato quasi del tutto svuotato.
La Star di Agrate
La Star di Agrate

Torna la paura di perdere il posto di lavoro alla Star di Agrate. Le Rsu hanno infatti annunciato che da marzo 35 lavoratori dell’azienda sono in cassintegrazione, un ammortizzatore sociale abusato dal colosso di sughi e passate di pomodoro, visto che si tratta ormai dell’ottava procedura di questo genere aperta in otto anni. Inoltre, dopo dieci procedure di mobilità, la Star, acquistata nel 2007 da Gallina Blanca, è passata da 540 dipendenti (al momento dell’acquisizione da parte degli spagnoli) agli attuali 350. Un numero che è comunque destinato a scendere, visto che dal 14 aprile cento impiegati nello stabilimento di Agrate saranno trasferiti a Milano. Così l’enorme edificio produttivo che si trova ai confini dell’autostrada A4 sarà sempre più vuoto (i capannoni occupano 220mila metri quadrati di superficie e sono stati realizzati cinquant’anni fa per accogliere una forza lavoro di 3mila persone). Per questo motivo lunedì 9 partirà un grande corteo dai cancelli dell’azienda. Una manifestazione, assicurano i sindacati, organizzata per chiedere “un piano industriale che non sia solo di tagli, ma anche di sviluppo, riportando lo stabilimento a essere un simbolo”. Presto le sigle sindacali incontreranno anche la giunta regionale per chiedere un aiuto.