Smart City, Monguzzi e la digitalizzazione: «Città sostenibili con elevata qualità della vita»

Nicolas Monguzzi, in consiglio provinciale al secondo mandato, ha ricevuto la delega alla digitalizzazione. E racconta le Smart City.
Nicolas Monguzzi
Nicolas Monguzzi

Nicolas Monguzzi, 26 anni, sta per finire il suo mandato di consigliere comunale nella giunta Allevi. In consiglio provinciale, dove è al secondo mandato, il presidente Luca Santambrogio gli ha affidato la delega alla digitalizzazione. Il consigliere provinciale più giovane che assume un ruolo così strategico nella transizione di questi anni. Nella consapevolezza che il tema delle “città intelligenti” o “Smart City” è sempre più all’ordine del giorno nello sviluppo sostenibile delle realtà urbane. 

Smart City, Monguzzi: «Diversi tentativi di definizione»

«Tuttavia – spiega lo stesso Monguzzi c’è ancora un malinteso su cosa siano esattamente. Una definizione universale e comunemente accettata, in grado di spiegare l’essenza del concetto, non è stata sviluppata. Vii sono diversi tentativi di definizione. Quello in cui mi rivedo maggiormente definisce la “Smart City” come una città sostenibile ed efficace con un’elevata qualità della vita».

Informazione, comunicazione tecnologica all’interno della sua infrastruttura e dei suoi servizi, la cooperazione tra i suoi stakeholder chiave quali possono essere i cittadini, il mondo che gravita attorno all’istruzione, governo, industria. 

Smart City, quali sono i vantaggi

Ma quali sono i vantaggi che può portare in generale e ai monzesi in particolare? Per il consigliere Monguzzi, “Smart City” ha come obiettivo il miglioramento della qualità di vita dell’intera comunità che vive la città ed i territori ad essa connessi. Monza e i Comuni che compongono la provincia possono cogliere diverse opportunità pratiche con il passaggio da una “città tradizionale” come Monza, a una città e una provincia smart.

Ad esempio è possibile ottimizzare la raccolta e smaltimento dei rifiuti riducendo al minimo il disagio per i cittadini, ma anche ridurre i consumi energetici, efficientando l’impatto ambientale, razionalizzare il trasporto pubblico e tante altre soluzioni all’avanguardia e inedite. 

Smart City, Monguzzi: «La differenza è nell’approccio allo sviluppo»

«L’errore più comune che si incontra quando si parla di questo concetto – spiega Monguzziè di immaginare una città iper tecnologica, tempestata di “aggeggi” di vario genere e natura che raccolgono quantità enormi di dati e li trasferiscono ad un centro di controllo in stile “Grande Fratello” orwelliano. Nulla di più sbagliato. La definizione multidimensionale indica che la “Smart City” rappresenta un metodo di approccio allo sviluppo», incentrato sull’analisi delle sue numerose determinanti.

L’elemento chiave sono le persone. La tecnologia diventa quindi uno strumento di supporto allo sviluppo e all’interazione umana, permettendo di raccogliere e analizzare dati che saranno gli umani a valutare e in base ai quali decidere in che direzione impostare lo sviluppo di norme e progetti futuri.