Roncello, presidio alla K-Flex: lo sciopero dei lavoratori va avanti

Prosegue lo sciopero dei lavoratori della K-Flex di Roncello, che dal 24 gennaio sono in presidio permanente fuori dai cancelli di via Da Vinci per opporsi alla delocalizzazione della produzione in Polonia. Sabato assemblea pubblica nel parcheggio, l’8 febbraio incontro al Mise a Roma.
roncello: k-flex sciopero
roncello: k-flex sciopero Signorini Federica

Prosegue lo sciopero dei lavoratori della K-Flex di Roncello, che dal 24 gennaio sono in presidio permanente fuori dai cancelli di via Da Vinci per opporsi alla delocalizzazione della produzione in Polonia. La battaglia dei dipendenti (250 in totale nella sede brianzola, headquarter del colosso della gomma isolante) sta attraversando in questi giorni una fase cruciale, dove le carte messe sul banco sono quelle della politica. E non solo.


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Mercoledì 1 febbraio c’è stato un incontro in Provincia in cui il presidente Gigi Ponti ha incontrato i sindacati assicurando pieno appoggio ai lavoratori; giovedì 2 in Regione, in sede di Commissione attività produttive, la proprietà rappresentata da Marta Spinelli «ha risposto con il silenzio all’esplicita richiesta di dire se l’azienda volesse portare all’estero la produzione», spiegano Matteo Moretti della Filctem Cgil e Domenico Frustagli della Femca Cisl. Che tuttavia reputano l’episodio del tutto eloquente e sono soddisfatti del sostegno mostrato dalle istituzioni regionali.

Anche i prossimi giorni si preannunciano significativi: sabato 4 febbraio alle 14, nel parcheggio dell’azienda c’è un’assemblea pubblica dove sono invitati cittadini, sindaci, i consiglieri provinciali e regionali, i parlamentari e i senatori della zona. E ancora mercoledì 8 febbraio, a Roma, i rappresentanti sindacali hanno udienza presso il Ministero dello sviluppo economico.

Perché si possa dire che tutte le carte sono state giocate, da Roncello è partita anche una lettera indirizzata a Papa Francesco.