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Roncello, K-Flex lascia fuori i lavoratori: la serrata dopo lo sciopero

VIDEO - I lavoratori pronti a ritornare in azienda dopo 79 giorni di sciopero. L’azienda non li lascia entrare e inizia così il “primo giorno di serrata” alla K-Flex di Roncello. Cos’è successo all’alba di giovedì 13 aprile.
Roncello: K-Flex all’alba di giovedì 13 aprile
Roncello: K-Flex all’alba di giovedì 13 aprile Signorini Federica

I lavoratori pronti a ritornare in azienda dopo 79 giorni di sciopero. L’azienda non li lascia entrare e inizia così il “primo giorno di serrata”.

Giovedì 13 aprile, i dipendenti della K-Flex di Roncello hanno sospeso lo sciopero iniziato il 24 gennaio e si sono dati appuntamento alle 6 del mattino davanti ai cancelli di via Da Vinci, pronti a timbrare il cartellino. Ma le guardie della security aziendale li hanno fermati. Presenti anche i carabinieri (come ogni giorno per vegliare sul presidio permanente). La situazione si è comunque mantenuta tranquilla, priva di tensioni.

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Rappresentanti sindacali dei lavoratori e sigle sindacali (Filctem Cgil e Femca Cisl), mercoledì, hanno comunicato di aver “avviato le procedure per denunciare L’Isolante K-Flex di condotta antisindacale ex art. 28 L.300 del 20 maggio 1970”. Il fatto di rivolgersi “alle autorità competenti per chiedere l’annullamento della procedura di licenziamento collettivo” arriva “a seguito del mancato rispetto da parte dell’azienda dell’accordo del 28/12/2016, dell’indisponibilità ad aprire una trattativa per discutere un piano industriale che preveda il mantenimento di un insediamento produttivo e di una parte dei posti di lavoro e delle motivazioni riportate nella procedura di licenziamento collettivo”. Come conseguenza di tale passo legale, nella medesima nota si era annunciata la sospensione dell’azione di sciopero a partire da giovedì 13 aprile.

Ma già alla sera, l’azienda della famiglia Spinelli ha inviato una comunicazione ai sindacati in cui si legge che “pur prendendo atto della disponibilità dei lavoratori ad offrire la propria prestazione, ci vediamo nell’impossibilità di riceverla, procedendo alla loro sospensione del servizio, fermo restando che anche per detti lavori sospesi, riprenderà dal 13 aprile 2017 il decorso della retribuzione”.
La ragione di tale presa di posizione va ricondotta al fatto che “sono venute meno le condizioni per il normale svolgimento dell’attività produttiva” a seguito dell’”azione di disturbo” sulla stessa provocata dal prolungato sciopero, nonché “dai notevoli danni economici subiti”.

Se da una parte sindacati ed esuberi affermano che ”rimane lo stato di agitazione permanente dei lavoratori e lavoratrici, che si riservano ogni iniziativa per continuare la mobilitazione per modificare la decisione aziendale di chiudere la produzione in Italia e licenziare 187 lavoratori”, dall’altra l’azienda lancia il monito: “La prosecuzione della forma di agitazione posta in essere dalle maestranze – che si traduce nel blocco dell’ingresso aziendale di persone e macchinari e merci in entrata ed in uscita – è del tutto illegittima” e ”turba in modo abnorme l’attività aziendale”. E promette eventuali ”provvedimenti consentiti dalla legge”.

Mercoledì sera, un consiglio comunale straordinario si è tenuto a Roncello sul caso K-Flex. A seduta conclusa, nello spazio dedicato agli interventi del pubblico, i lavoratori hanno evidenziato soprattutto le “sospette attività illegittime e di abuso edilizio effettuate nella vecchia sede della K-Flex, in via don Locatelli”.