Redaelli scrive al premier Letta «Non svendete StMicroelectronics»

La più grande azienda della provincia di Monza e Brianza nel piano di dismissioni presentato dal governo. Occupate 4.500 persone nella sede di Agrate Brianza. La lettera aperta di Redaelli (Fim Cisl) al premier Letta.
La StMicroelectronics occupa ad Agrate 4.500 persone
La StMicroelectronics occupa ad Agrate 4.500 persone

La più grande azienda della provincia di Monza e Brianza al centro del piano delle privatizzazioni annunciate dal governo Letta. Quattromilacinquecento lavoratori solo ad Agrate Brianza. Un gioiello che brilla, tecnologicamente avanzatissimo. Un modello in tutto il mondo, quello presieduto da Pietro Palella che è anche uno dei tre vicepresidenti di Confindustria Monza e Brianza. Lo Stato vorrebbe cedere la sua quota per 800 milioni di euro. Tutto questo si chiama StMicroelectronics, fiore all’occhiello dell’economia brianzola sorta dalla Sgs. Il Tesoro detiene insieme alla Francia in parti uguali quasi il 28% della holding che controlla il gruppo tra i principali produttori di chip al mondo e che oltre ai 4.500 dipendenti brianzoli ne conta altri mille a Cornaredo, quattromila a Catania, 300 tra Napoli, Palermo e Lecce e cinquantamila nel mondo, 11mila dei quali in Francia. La manovra del governo Letta punta ad acquisire liquidità per riequilibrare il bilancio dello Stato. Ma il premier ha subito incassato un invito a non cedere «questo gioiellino, come lo chiamiamo noi in Brianza e Lombardia. La Fim Cisl è fortemente contraria a svendere». La lettera aperta al premier è firmata da Gigi Redaelli, segretario aggiunto della Fim Cisl: «Stm in questi anni ha fatto politiche importanti di assunzioni, 700 solo negli ultimi due anni e mezzo. È indispensabile il mantenimento di parità delle quote azionarie tra Italia e Francia, perché solo così si possono mantenere i livelli occupazionali».