Philips, 65 monzesi rischiano La trattativa al ministero

Dei 75 esuberi per i quali la multinazionale olandese ha avviato la procedura di mobilità, 65 sono nel quartier generale di Monza. Sindacati e direzione a Roma il 28 settembre. No dei sindacati a cassa integrazione e dimissioni incentivate.
Il presidio dei lavoratori Philips alla sede di Monza
Il presidio dei lavoratori Philips alla sede di Monza

Dei 75 esuberi denunciati dalla Philips, 65 lavorano nella sede di via Casati a Monza, quartier generale italiano della multinazionale olandese. Nella giornata di giovedì 12 settembre sindacati e direzione si sono ritrovati al ministero del Lavoro a Roma per cercare di raggiungere una intesa sullo stato di crisi dell’azienda che in Italia conta circa 700 addetti, 450 dei quali sono occupati a Monza. Philips ha avviato la procedura di mobilità per 75 esuberi: il 28 settembre 2013 le parti tornano a Roma per cercare di raggiungere una intesa che

appare difficile anche se nel corso del primo incontro sono stati registrati passi in avanti. La società ha proposto il ricorso alla cassa integrazione straordinaria dall’1 dicembre 2013 all’1 dicembre 2014 e incentivi alle dimissioni, un’offerta che è stata ritenuta inadeguata dai sindacati.