L’Unione Artigiani prevede il 2021 ancora peggiore dello scorso anno per quanto riguarda il lavoro. Senza certezze sul futuro anche gli artigiani bloccano le assunzioni e vedono ancora molto lontano il ritorno ai livelli pre pandemia.
Questo quadro drammatico emerge da un’analisi di un significativo campione di aziende operanti nei territorio delle province di Milano e di Monza-Brianza per le quali l’Unione gestisce i servizi di elaborazione delle buste paga e svolge consulenza sindacale. Rispetto all’intero 2020, le proiezioni basate sui dati del primo trimestre del 2021 registrano un ulteriore arretramento delle diverse tipologie contrattuali di assunzione con una leggera ripresa solo dell’apprendistato che fa registrare un + 15% sul 2020, ma un allarmante -50% sul 2019, anno preso come punto di riferimento pre-pandemia. Tutti gli altri dati sono profondamente negativi. Il quadro globale dei contratti di assunzione vede solo segni meno: – 60% sul 2019 (l’anno di riferimento) e -40% sul 2020.
Stesso segno per quel che riguarda le assunzioni full time a tempo indeterminato: – 60% sul 2019 e -35% sul 2020. Non cambia la situazione per le assunzioni part time: -70% sul 2019 e -60% sul 2020. Male anche le proroghe dei contratti a tempo determinato con un calo del 70% sia rispetto al 2019 sia rispetto al 2020, secondo il trend rilevato nel primo trimestre di quest’anno. Stesso discorso per le trasformazioni dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato con un preoccupante -75% per i due anni presi in considerazione.
«Auspichiamo un’impennata di nuove assunzioni verso il termine della campagna di vaccinazione, quindi dopo l’estate – afferma il segretario generale Marco Accornero – Ma i dati di oggi ci dicono che occorre un concerto di politiche attive del lavoro ancora più imponente. Nel frattempo le aziende resistono con la cassa integrazione pur continuando a non trovare i profili più esperti e specializzati».