È il primo capitano donna di Just Eat. Anche perché proprio a Monza la società leader nel Food Delivery, per la prima volta in Italia e unica catena finora, ha assunto rider secondo il contratto nazionale della logistica, dando un inquadramento come lavoratori subordinati al personale che consegna a domicilio in bicicletta. Chiara, 30 anni, di Sesto San Giovanni, ora é una figura di riferimento per il team di 40 rider che fanno parte dell’unità ritornale che agisce in città e che tra poco potrebbe ampliare la sua zona di influenza fino a Lissone. Insieme a un collega, infatti, controlla sul campo l’operato di chi fa le consegne, intervenendo, se é il caso, per risolvere qualche imprevisto, prestando servizio 20 ore a settimana.
“Lavoro qui da marzo -racconta- tra i primi ad essere assunta con il contratto nazionale della logistica. Ho visto l’annuncio su Facebook e ho inviato la mia candidatura. Con il lockdown volevo avere un secondo impiego. Qui non si lavora più a cottimo come per le altre piattaforme, la qualità del lavoro è migliore, non c’è l’esasperazione di correre per fare più ordini possibili”.
Oltre alla figura del capitano Just Eat ha istituito quella del driver coordinator. Ha una struttura, insomma, capace di supportare chi lavora sul campo. I rider hanno dei luoghi di incontro, degli hub, centri logistici per organizzare meglio il lavoro. A Monza il ritrovo é in piazza Trento e Trieste. Ogni sera. Fino alle 22.30 ne sono impegnati una ventina, che diventano 30 nei week end quando c’è il picco di richieste. Paga: 8,50 euro all’ora “Il motore delle consegne sono fast food e pizza -racconta Chiara- ma anche il sushi è nella top ten. la paga oraria é buona, in linea con altri lavori, abbiamo ferie e malattia”.
Una novità non da poco per un mondo nel quale, invece, la deregulation era all’ordine del giorno. Ora, almeno su Monza siamo in una fase di stallo. Nel periodo clou delle ferie le richieste della clientela diminuiscono, ma già da fine agosto tutto gradualmente dovrebbe tornare ai ritmi soliti.
“Ho cominciato a settembre dell’anno scorso -spiega Andrea Perego, ragazza 21enne di Monza, anche lei rider per Just Eat- da marzo abbiamo il nuovo contratto. Mi sono trovata meglio: prima arrivavi a fine settimana e non sapevi cosa riuscivi a guadagnare, dipendeva dagli ordini. Ora c’è una quota fissa e siamo molto più seguiti”.
È una studentessa lavoratrice, preferisce, come molti suoi colleghi, lavorare di sera, perché c’è più lavoro e perché così l’attività si può conciliare con altri impegni, come quello che Andrea ha con aziende e studi per i quali svolge compiti di progettazione grafica. “L’orario va bene così -racconta- e questo lavoro mi permette di muovermi, mentre l’altro é più sedentario. Mi piace anche perché mi permette di parlare con le persone, di conoscere clienti diversi: ci capita di portare cibo a famiglie, anziani, ragazzi, persone con disabilità”.