Mezzago: Flowserve non arretra sui tagli, nuovo sciopero dei lavoratori

Due giorni di mobilitazione dopo l'incontro in Assolombarda in cui la società ha ribadito di voler taglia 61 dei 179 dipendenti.
I lavoratori della Flowserve di Mezzago
I lavoratori della Flowserve di Mezzago

Lavoratori della Flowserve Valbart di Mezzago ancora in sciopero per scongiurare i 61 licenziamenti. Prosegue la mobilitazione e le iniziative sindacali a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori della sede mezzaghese della multinazionale.

Dopo le 4 ore di sciopero indette per lo scorso 24 aprile i dipendenti hanno nuovamente incrociato le braccia nelle ultime 4 ore lavorative di giovedì 16 e per l’intera giornata di venerdì 17 maggio. La decisione era stata resa nota giovedì in mattinata dalle sigle sindacali Fiom Cgil Brianza e Fim Cisl Monza Brianza Lecco.

Mezzago: Flowserve non arretra sui tagli, a rischio 61 posti di lavoro

“Sono continuate in questi giorni le iniziative sindacali a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori – hanno fatto sapere Adriana Geppert della Fiom e Gloriana Fontana della Fim -. Ieri (mercoledì 15 nda) si è svolto l’incontro previsto in Assolombarda per continuare la discussione sui 61 licenziamenti e sulla prospettiva industriale del sito di Mezzago. Le risposte e le proposte avanzate dall’azienda sono insufficienti ed inaccettabili. Sulla permanenza della multinazionale nel sito di Mezzago, l’azienda non ha dato alcuna rassicurazione. Le interlocuzioni con le società affittuarie sono in corso da qualche settimana, ma nulla è stato ancora definito”.

I sindacati affermano che la società ha ribadito che “61 lavoratori devono lasciare l’azienda” e che “si è dichiarata disponibile ad utilizzare il criterio della non opposizione al licenziamento ma proponendo un accompagnamento economico all’uscita non idoneo e non in linea nemmeno con quanto previsto dalla normativa e dal contratto di lavoro di lavoro a tutele crescenti”. A seguito dell’incontro sindacale di mercoledì presso Assolombarda a Monza, nella mattinata di giovedì si è svolta l’assemblea dei lavoratori che hanno deciso per lo sciopero. “Per tanto continua la mobilitazione ed il coinvolgimento delle istituzioni e delle forze politiche affinché la vertenza si possa concludere con il mantenimento del presidio industriale di Flowserve a Mezzago e positivamente per le lavoratrici ed i lavoratori”.

Mezzago: Flowserve non arretra sui tagli, vuole delocalizzare in Asia

La vicenda ha preso il via a inizio aprile quando la multinazionale americana, che opera nel settore dell’oil&gas,  aveva comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 61 lavoratori su 179 dipendenti della sede mezzaghese.

«La procedura è stata aperta per una delocalizzazione in paesi asiatici di tutta la parte della produzione delle valvole a sfera – aveva spiegato Gloriana Fontana, della Fim Cisl MB e Lecco, in occasione dello sciopero -. Abbiamo richiesto l’apertura della cassa integrazione straordinaria ma la  risposta è stata negativa. Cercheremo di continuare a fare il possibile per tutelare i lavoratori». Geppert aveva invece affermato: «Ancora una volta si decide di delocalizzare e trasferire un pezzo importante della produzione verso un paese a basso costo del lavoro con l’obiettivo di aumentare i profitti».