Monza si conferma una città ricca in cui i fendenti della crisi hanno colpito, anche se non in modo letale. E se il suo valore storico, simboleggiato dalle splendide ville d’epoca, resta indiscusso, quello “turistico” è ancora tutto da inventare. Sono alcuni degli spunti emersi durante la presentazione dello scenario immobiliare del secondo semestre 2014 svoltosi in Camera di commercio ad opera del gruppo Tecnocasa.
Il quale ha voluto intitolare questo focus “Prove di ripartenza”, puntando sul fatto, come ha scandito Mario Santoni, consulente del credito assicurativo, «che le banche continuano a credere di più nell’area della Brianza e che di monzesi che riescono a farsi stipulare mutui dell’importo medio di 150-200mila euro all’anno ce ne sono ancora».
Del resto, nel 2014 le compravendite in città sono cresciute del 10,7%, in linea con la media nazionale, «merito – ha sottolineato Ada Rosafio, affiliata Tecnocasa – di un Piano regolatore rimasto bloccato per molti anni che ha impedito edificazioni selvagge. E di un certo numero di buyer europei, il 10,3% dei mutuatari, che iniziano ad affacciarsi sul mercato in punta di piedi. Attratti anche dal continuo parlare di una più moderna infrastrutturazione della città».
Va, però, sottolineato che, nel quarto trimestre 2014, l’intera provincia di Monza ha erogato volumi per 143,4 milioni di euro, con una variazione del 53,8%, il miglior risultato tra tutte le province lombarde. E pure negli ultimi sei mesi del 2014 le erogazioni sono salite del 24%, altro dato che vede la nostra provincia sul piedistallo seguita da Lecco (+19,4%) e Varese (+11,8%). Insomma, «dare credito a chi vuole puntare sul mattone in Brianza fa ancora dormire alle banche sonni piuttosto tranquilli» hanno convenuto tutti i relatori. Ma chi sono coloro che si recano in agenzia per “mettere su casa?”».
I potenziali clienti esprimono per lo più un budget fino a 119mila euro e l’analisi della domanda vede una maggiore concentrazione delle richieste sui trilocali (50,6%) seguita dai bilocali (32,9%). Inoltre, la maggior parte delle compravendite riguarda famiglie in cerca della prima casa o di una soluzione migliorativa (95,7%), mentre risulta ancora bassa (solo il 4,%) la domanda da parte di investitori. E, complice sempre la stagnazione della domanda rispetto al periodo pre-crisi, anche a Monza nel secondo semestre 2014 le quotazioni delle abitazioni sono diminuite del 6,5% rispetto al semestre precedente. Eppure, l’età media di accesso al mutuo continua ad attestarsi sui 39 anni, con una preponderanza degli under 45, che rappresentano il 71,2% del totale. Anche per quanto riguarda le locazioni, l’andamento dei canoni di monolocali e bilocali è risultato in lieve ribasso, mentre vi è stato un aumento del 2,2% sui trilocali.
«Sintomo – ha commentato Ada Rosafio – che la città inizia a diventare interessante anche per gruppi di studenti che vi riconoscono un potenziale da sfruttare». Per quanto riguarda l’area del vimercatese, l’Ufficio studi Tecnocasa ha rilevato nel 2014 una caduta di compravendite a Bernareggio (-10,6%) e un boom, al contrario, a Vimercate (+61,6%). Nella Brianza Nord ha primeggiato, invece, nell’ultimo anno Cesano Maderno (+30,3%) seguita da Desio (+27,6%).
«Si tratta di risalite fisiologiche dopo altrettante fisiologiche discese – ha puntualizzato Simone Meroni, affiliato Tecnorete – dovute sia un calo marcato delle transazioni negli anni precedenti sia ad una conseguente discesa dei prezzi che hanno finito con l’allinearsi a quelli dei Comuni vicini».