L’intelligenza artificiale sta conquistando sempre più importanza nelle nostre vite. Ma l’essere umano saprà sicuramente gestirla nella maniera migliore. Forse. Il dubbio è rimasto al pubblico del primo dei cinque appuntamenti del ciclo “ConfartigianaTALK– Ne parliamo in 60 minuti”.
L’iniziativa, promossa da Apa Confartigianato Imprese in collaborazione con A.P.I. Associazione Piccole e Medie Industrie, intende esaminare temi di grande attualità in un tempo prefissato.
Lavoro, l’intelligenza artificiale tra fascino e inquietudine nel talk di Confartigianato: il libro di Mauro Crippa, dibattito condotto da Roberto Poletti
La serie è stata inaugurata da un incontro dedicato al libro «Umano, poco umano», scritto da Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione e della comunicazione Mediaset, con Giuseppe Girgenti, docente alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.

Al dibattito, condotto dal giornalista Roberto Poletti, ha preso parte Matteo Flora, imprenditore e docente in Corporate Reputation & Business Storytelling, in CyberSecurity e in Data Driven Strategies. Gli interventi dei tre addetti ai lavori hanno comunque evidenziato come la rivoluzione silenziosa dovuta all’affermarsi dell’intelligenza artificiale abbia già provocato grandi cambiamenti. E molti altri ne innescherà, anche perché si evolve e migliora molto più velocemente dell’intelligenza umana. Le prossime fabbriche, per esempio, saranno diverse dalle attuali. E molti professionisti dovranno reinventare completamente la propria attività.
«Nella Silicon Valley – ha spiegato Flora – si scommette su quando un’azienda con un solo dipendente riuscirà a fatturare un miliardo di dollari».

Lavoro, l’intelligenza artificiale tra fascino e inquietudine nel talk di Confartigianato: la rivoluzione è iniziata, tra giornalisti digitali e algoritmi
La rivoluzione è già iniziata e la maggior parte della gente, probabilmente, non se n’è nemmeno accorta. Ma i rischi legati all’impatto di questa inquietante «novità» nella vita delle persone normali, comunque, esistono. E pure il sottotitolo del libro di Crippa e Girgenti, «Esercizi spirituali contro l’intelligenza artificiale», è decisamente indicativo.
In Spagna, intanto, c’è una trasmissione condotta da una giornalista digitale. E poi sono una realtà le trasmissioni radiofoniche gestite da conduttori digitali: «Tu sei convinto di dialogare con una persona – ha specificato Crippa – e invece stai parlando con un robot».
Grandi imprese, quando si tratta di assumere nuovo personale, nella fase di preselezione si affidano già a un algoritmo, sempre più padrone in incognito delle nostre vite. Ma si può anche continuare a pensare con la propria testa. «La cultura – ha specificato Girgenti – deve formare uomini liberi, coscienze libere e pensiero critico. Tutto questo l’intelligenza artificiale non lo può fare»