Nel giorno della mostra delle eccellenze artigianali esposte all’Arengario, l’Unione Artigiani di Monza lancia l’allarme: «I tagli ai fondi per la cassa integrazione in deroga mettono a rischio tremila posti di lavoro in Brianza». Una preoccupazione condivisa a distanza dalla Fiom Cgil della Lombardia: «Mancano 160 milioni, la situazione è a rischio esplosione sociale. La cassa deve essere finanziata dalle imprese».
Per l’Unione Artigiani i nuovi paletti imposti dai tagli del governo metterebbero fuorigioco novemila imprese lombarde. «Un terzo delle aziende – sottolinea l’organizzazione presieduta da Walter Mariani – in assenza della cassa integrazione in deroga sarà costretta a tagliare posti di lavoro mentre le altre si stanno attrezzando con interventi sugli orari e l’adozione del part time per evitare di chiudere». Se la Fiom caldeggia le imprese a finanziare la cassa, il segretario dell’Unione Artigiani Marco Accornero sollecita «il nuovo governo della Regione per rimpinguare il fondo destinato a questi ammortizzatori sociali, unica possibilità per le nostre aziende per fronteggiare la crisi». Lo stato di salute dell’artigianato locale sarà discusso anche dalle 9,45 di sabato 8 giugno nella tavola rotonda organizzata dall’Unione Artigiani in sala Maddalena a Monza alla presenza di Stefano Paleari, rettore dell’Università di Bergamo.
Proprio nella giornata di venerdì 7 giugno la Camera di commercio di Monza ha reso noti i risultati di un’indagine secondo la quale tre imprenditori brianzoli su cinque (il 65,4%) stanno utilizzando i risparmi personali per mantenere l’impresa e ha iniziato a risparmiare sul cibo (35,2%), sulle vacanze alle quali il 29,6% ha detto di rinunciare, e a uscire di meno nel tempo libero (21,8%).