La crisi non va in vacanza e anche nei mesi di giugno e luglio 2013 sono stati quasi cinquemila – 4.783 per la precisione – i lombardi che hanno perso il posto di lavoro. Un aumento della disoccupazione che trova conferma anche nel corso del periodo gennaio-luglio 2013, durante il quale in 17.287 sono stati licenziati. Si tratta del 44,83% in più rispetto allo stesso periodo del 2012. I dati sono stati diffusi dalla Cgil Lombardia a seguito di quanto reso noto dall’Inps regionale. Nel periodo estivo la cassa integrazione è aumentata mediamente del 3% con picchi del 38% per la «straordinaria» e del 12% per l’«ordinaria». In aumento anche le richieste di indennità di disoccupazione. I settori che più di altri accusano il colpo e ricorrono alla cassa integrazione sono quelli del commercio, edilizia, agricoltura, energia, meccanica e metallurgica. Giacinto Botti, della segreteria Cgil Lombardia, afferma che «da anni abbiamo lanciato un allarme che è rimasto irresponsabilmente inascoltato. In cinque anni è stato perso il 25% del tessuto produttivo che ha comportato un crollo del 20% del manifatturiero lombardo, per non parlare dei consumi e delle attività commerciali».
La crisi morde anche in estate Cinquemila lombardi licenziati
La Cgil Lombardia ha diffuso i dati dell’Inps relativi al periodo giugno-luglio 2013 durante il quale quasi cinquemila persone hanno perso il posto. Da inizio anno si contano circa 17mila persone rimaste senza lavoro in Lombardia.
