Fiom: dramma cassintegrazione A Monza e Brianza ripresa lontana

I dati su base brianzola e soprattutto regionale parlano di crescita. È come se fossero in cassa integrazione 58mila persone. La Fiom chiede un intervento per il lavoro
Uno sciopero Fiom
Uno sciopero Fiom Elena Sandre

Il ricorso alla cassa integrazione per le aziende metalmeccaniche brianzole e lombarde continua ad aumentare. A giugno sono state 7.769.948 le ore di cassa integrazione, appena lo 0.56% in più rispetto a quelle rilevate nel 2013. Considerato il dato anno su anno, il trend è ancora più visibile. Le ore di cassa integrazione ammontano a 120.634.141.

Dividendo questa cifra per 2.100 (monte ore complessive lavorabili da un operaio), otteniamo un dato che parla da sé: 57.444. E’ come se quasi 58mila operai del settore fossero abitualmente in cassa integrazione. Diminuzione del 15% per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria, mentre aumenta quella straordinaria (+32%) e quella in deroga (43%).

“Se non si vuol parlare di cassa integrazione, bisogna intervenire con politiche di investimenti e di riduzione dell’orario di lavoro. Il permanere di un così elevato numero di ore di cassa integrazione conferma una difficoltà di molti settori produttivi”, sostiene Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia.

“E’ necessario e utile intervenire in termini di riduzione della durata delle ore di lavoro e con investimenti pubblici e privati per aumentare l’occupazione e la produttività. Occorre farlo in fretta e senza esitazioni, dato che le politiche attive ideate dalla Regione Lombardia non registrano il benché minimo risultato. Sarebbe utile tornare a ragionare e varare provvedimenti urgenti che vadano in questa direzione”, continuia ancora il segretario dei metalmeccanici lombardi.