Cisl, in Lombardia lavoro tra luci e ombre: “Più occupati ma aumenta il ricorso alla cassa integrazione”

I dati, relativi al terzo trimestre 2023, sono positivi, con un incremento di forza lavoro del 2,2%, che equivale a circa 100mila posti di lavoro in più
Enzo Mesagna
Enzo Mesagna

L’occupazione in Lombardia è in crescita e, buona notizia, aumentano i contratti a tempo indeterminato, ma non mancano ombre, come l’incremento, negli ultimi mesi, dell’utilizzo della cassa integrazione ordinaria. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio economico di Unioncamere Lombardia. Così Enzo Mesagna, segretario regionale CISL Lombardia: “I dati, relativi al terzo trimestre 2023, sono positivi, con un incremento di forza lavoro del 2,2%, che equivale a circa 100mila posti di lavoro in più in Lombardia” spiega.

Analizzando i numeri: “L’occupazione cresce in termini numerici soprattutto tra le donne e nel settore dei servizi, con punte nel commercio e turismo a significare un cambio del tessuto produttivo della Lombardia”. Poi c’è un secondo effetto positivo che riguarda la crescita qualitativa, come spiga ancora il segretario regionale Cisl: aumentano infatti i contratti a tempo indeterminato, figli anche delle trasformazioni avvenute nel corso del 2023 con passaggi da tempo determinato a indeterminato”. Una stabilità dell’occupazione: “che non può fare che bene alla nostra regione, ai lavoratori e alle lavoratrici in primis, ma all’intero sistema economico”.

Cisl Lombardia, Mesagna: “In corso un cambiamento del tessuto produttivo”

E a proposito di sistema, il cambiamento del tessuto produttivo è in pieno corso: “le grandi imprese storiche hanno chiuso o stanno cambiando pelle, lasciando ampio spazio ai servizi – commercio, turismo, logistica, servizi alla persona – che stanno assumendo dimensioni importanti”. “Oggi – dice Masagna – c’è sempre più bisogno di persone che lavorino nei servizi, pensiamo solo all’invecchiamento della popolazione che necessita di una serie di attenzioni che prima non c’erano o erano in capo
esclusivamente alla famiglia”
– Altro esempio è la logistica: “oggi l’e-commerce sta spopolando con relativa spinta alla dimensione occupazionale. Infine il turismo: le stagioni si stanno allungando e la presenza turistica non è più limitata a pochi mesi l’anno anche nella nostra regione. Tutto ciò è ben visibile sia nell’aumento dei dipendenti del settore che nella crescita del tasso di occupazione femminile”.

Mesagna (Cisl Lombardia): “Persiste il mismatch tra domanda e offerta”

Non mancano però anche aspetti negativi: “come il persistere del mismatch tra domanda e offerta e il ricorso alla cassa integrazione”. “Accanto a un mercato del lavoro che aumenta nei numeri, con una continua la ricerca di personale da parte delle imprese – prosegue Mesagna – persiste uno zoccolo duro di inattività, composto prevalentemente da giovani, i cosiddetti Neet, e di donne che continuano a restare escluse da mondo lavoro”. A pesare è anche la crisi demografica: “stanno diminuendo i lavoratori e le imprese faticano e faticheranno sempre più a reperire manodopera e professionalità. Dobbiamo continuare a promuovere insieme a Regione Lombardia azioni mirate affinché si possa favorire l’accesso di queste persone nel mondo del lavoro anche attraverso percorsi formativi rivolti ad accrescere le competenze dei lavoratori e delle lavoratrici proprio per facilitare l’incontro tra domanda e offerta” dice il segretario Cisl.

Cisl Lombardia: “Aumenta la Cassa ma per ora una crisi non strutturale”

E poi, dalla fine del 2023, si sta registrando un incremento dell’utilizzo della cassa integrazione ordinaria: “un segnale negativo che ci fa preoccupare per il 2024″. “L’incertezza politica ed economica internazionale, sta portando le imprese a rallentare i processi di investimento che avevano messo in
conto –
dice MesagnaSicuramente l’aumento del costo del denaro ha favorito questo processo di rallentamento con il risultato che in questa fase abbiamo aumenti di ore di cassa integrazione ordinaria, quindi per ora una crisi non strutturale, ma legata al calo degli ordinativi e alla situazione contingente. Temiamo che questo processo possa svilupparsi ulteriormente in senso negativo, arrivando anche a un aumento della cassa integrazione straordinaria, segnale di una crisi più profonda”.