«La situazione è allarmante e sta diventando insostenibile: oltre al caro prezzi, scarseggiano materiali e gli impianti di produzione che riforniscono i nostri cantieri stanno chiudendo. Occorrono subito misure per calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi sostenuti dalle imprese, altrimenti i cantieri del Pnrr, anche per carenza di materie di prime, si fermeranno tutti. Ma altrettanto drammaticamente si fermerà la rigenerazione del territorio, perché il rischio di investimento nel mercato privato è insostenibile.». Un altro grido di allarme, dopo quello del presidente di Assolombarda Alessandro Spada, è stato lanciato da Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, alla luce del peggioramento delle condizioni del mercato delle costruzioni nelle ultime settimane, aggravate moltissimo dalla crisi ucraina.
Nonostante una domanda di mercato positiva, «La situazione sta andando fuori controllo, con prezzi alle stelle e materiali introvabili – dice De Albertis – Tutti abbiamo ricevuto lettere dei nostri fornitori che ci annunciano aumenti del 20/30%, ma negli ultimi giorni la situazione è precipitata con la dichiarata impossibilità di garantire le forniture, nonostante il prezzo venga fatto alla consegna della merce.»
Le misure varate finora secondo Assimpredil Ance non sono sufficienti ad arginare la situazione: « negli ultimi giorni, anche a Milano, Lodi Monza e Brianza, i prezzi dei materiali da costruzione, che già erano raddoppiati e triplicati nell’ultimo anno sono schizzati alle stelle».
Non si trova più bitume, acciaio e alluminio perché i produttori stanno riducendo o fermando le produzioni a causa di costi non più sostenibili. Sono settori energivori, fortemente penalizzati dal fortissimo rialzo di gas e carburante che sta mettendo in ulteriore difficoltà il trasporto dei mezzi e la gestione delle consegne.
«Per il mercato dei lavori pubblici – continua Regina De Albertis – la situazione è drammatica e le misure di adeguamento varate dal Governo sono per il momento insufficienti, perché è inadeguato il modo in cui avviene la revisione dei prezzi. Serve un meccanismo automatico di adeguamento ai valori correnti per tutte le stazioni appaltanti ancorato ad uno specifico paniere di voci.»
«In assenza di misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti – conclude la Presidente di Assimpredil Ance – non possiamo più realizzare le opere commissionate e non ci sarà nessuna impresa in grado di “mettere a terra” gli investimenti del Pnrr: chi ha operai e struttura da sostenere può anche decidere di lavorare senza margini, ma non può permettersi, come sta succedendo questo momento, di lavorare in perdita, mettendo così a rischio la sopravvivenza della sua impresa.»
«Siamo consapevoli della gravità del momento e delle difficoltà che il Governo sta gestendo anche sul piano internazionale per porre fine quanto prima al conflitto ucraino – commenta il Vicepresidente per il Lavori Pubblici di Assimpredil Ance Paolo Riva – ma la situazione è arrivata ad un punto di non ritorno. Il grido di allarme lanciato dalle imprese ha bisogno di risposte concrete e immediate, altrimenti, oltre a non poter portare a termine i lavori in corso, saremo costretti a disertare i bandi, sia di amministrazioni centrali che di territorio, che abbiano per oggetto opere con prezzari sottostimati e ormai lontani dalla realtà di mercato».