Anche gli ordini esteri in calo Ripartenza difficile in Brianza

Primo trimestre difficile per il manifatturiero brianzolo. Gli ordini esteri hanno accusato una flessione dell’1,6% in una realtà in cui l’export è fondamentale per bilanci e occupazione. Camera di commercio e Confindustria preoccupate.
Primo trimestre negativo per il manifatturiero brianzolo
Primo trimestre negativo per il manifatturiero brianzolo

Nel giorno in cui Confapi annuncia non senza una certa soddisfazione l’intesa sulla produttività con Cgil, Cisl e Uil che riguarda 850mila lavoratori, arriva pesante come una mazzata il bilancio del primo trimestre del made in Monza. L’inizio dell’anno – secondo i dati diffusi dalla Camera di commercio e Confindustria – è stato partilarmente in salita per l’industria manifatturiera brianzola. La congiuntura parla di una flessione dello 0,5% del fatturato e dello 0,7% della produzione rispetto all’ultimo trimestre 2012. Ma il campanello d’allarme arriva dagli ordini esteri. Per la prima volta è stato registrato un -1,6% rispetto al periodo precedente. E gli ordini esteri hanno rappresentato una autentica boccata d’ossigeno per il made in Brianza. In queste condizioni gli imprenditori vedono nero e peggiorano anche le aspettative per l’occupazione. Carlo Edoardo Valli non ha nascosto le preoccupazioni del sistema camerale: «Non possiamo ignorare gli indicatori negativi perhé gli ordini esteri hanno rappresentato per il nostro manifatturiero l’ancora di salvezza in un momento in cui il mercato interno è fermo. Subito le riforme per la crescita». «A questa fase – ha aggiunto Renato Cerioli, presidente di Confindustria – si è aggiunta una politica fiscale sempre più aggressiva che indice in modo pesante sul fatturato». Il quadro di difficoltà si completa con i dati Inps in Lombardia di aprile resi noti dalla Fiom Cgil. La cassa integrazione ordinaria è aumentata del 32% e quella straordinaria del 69%: «In questi quattro anni è stato perso il 25% del tessuto produttivo regionale».