Lo stadio di San Siro negli ultimi mesi è rimbalzato nelle cronache più e meglio di tiro di Mazzola o Rivera: da una parte la dolorosissima vicenda della vendita (per i romantici) del Meazza destinato a soccombere sotto i colpi delle ruspe; dall’altra la brutta vicenda che ha coinvolto la curva interista, con tanto di morto ammazzato.
Sangue neroazzurro a San Siro: la presentazione a Vimercate
Tutta materia da romanzo, avrebbe detto Woody Allen. E un romanzo infatti c’è, ma non ha a che vedere con i due fatti specifici: a scriverlo è un volto noto di Vimercate, per quanto milanese, milanesissimo, cioè Tito Livraghi, per anni specialista di radiologia all’ospedale brianzolo, città dove ha poi scelto di abitare. Nel suo curriculum il ruolo di assistente all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, poi aiuto e primario vimercatese, poi consulente scientifico all’Humanitas di Rozzano prima del definitivo pensionamento.
È “Sangue neroazzurro – Delitti a San Siro”, mandato in libreria come tutti i suoi scritti da Meravigli editore (168 pagine, 15 euro): sarà presentato giovedì 18 dicembre alla libreria Il Gabbiano di piazza Giovanni Paolo II a Vimercate (alle 21).
Sangue neroazzurro a San Siro: la trama nel 2010
“Chi non salta milanista è!” cantano i cori della curva, e come tutti quelli che almeno una volta nella vita ci sono stati, al Meazza, lo stadio trema e rimbalza. La partita finisce, i tifosi sciamano verso le scale, ma uno di loro, Matteo, no: in mezzo a quel fracasso ha appena notato la persona dietro di lui. Che però era armata. E il bersaglio è stato lui. Muore così, sugli spalti di San Siro. Non sarà l’unico, perché in giro per la città, tra bandiere e striscioni, c’è un serial killer.
Sulle sue tracce si mette un ispettore della squadra omicidi della polizia di Stato, caparbio, “che ama dipanare le matasse particolarmente ingarbugliate”. L’anno è il 2010, Josè Mourinho in panchina, Vieira, Maicon, Toldo, Materazzi, Zanetti, Milito in campo, campioni d’Italia a fine stagione e la Champions tra le mani. Ma quell’anno “lo stadio di San Siro è teatro di assassini apparentemente inspiegabili, che poi però si verificano anche in altre parti della città. Ma nella trama, che tiene col fiato sospeso, c’è spazio anche per una storia d’amore, per gustose digressioni gastronomiche, per passeggiate tra i luoghi della memoria milanese oltre che in montagna, per conoscere il mondo delle farfalle”.
Sangue neroazzurro a San Siro: l’autore
Pagine inedite per Livraghi, nato nel 1942 e in pensione dal ruolo di medico a Vimercate, che nei suoi libri manifesta tutto il suo amore la città natale, Milano: tra gli altri una trilogia ambientata nella prima metà dell’Ottocento (“La Riviera di Milano”, “All’Osteria del Falcone”, “Giulia Samoyloff – La Leonessa di Milano”), poi “Il romanzo di Milano” e “Milano: la città e la sua storia”, così come “Milano nasce celtica”, “Milano dipinta – Viaggio pittorico”, “ Milano in 52 oggetti – Un racconto inedito della città” e “Guerra e Pace – Milano 1940-1945”. Questa volta Milano è nerazzurra, ma sanguinosa.