È l’energia che si crea nel vuoto il punto focale del linguaggio artistico di Alessandra Porfidia: la scultrice romana lo ha spiegato mercoledì 18 presentando la sua mostra personale “Corpi di luce. Tracce d’ombra” con cui espone quindici opere in quella che è la seconda edizione di “B@d, Brugherio Arte Diffusa” organizzata dal Comune di Brugherio, ideata da Leo Galleries e curata da Matteo Galbiati.
Fino a metà ottobre il pubblico potrà seguire un proprio percorso ideale scoprendo le 12 sculture installate nel verde del parco Increa e le tre nel centro cittadino, all’ingresso del municipio, nel cortile della lettura all’esterno della biblioteca e al parco Miglio dove potrà sostare di fronte all’installazione creata per questo appuntamento: «Ho immaginato una specie di danza e un dialogo tra le forme – ha illustrato l’autrice – che potessero diventare uno sguardo intimo».
A Brugherio torna B@d: chi è Alessandra Porfidia
Lo sguardo di chi guarda avrà una parte rilevante in quanto, attraverso i vuoti delle sculture, ciascuno potrà abbracciare il paesaggio e ricreare ogni volta qualcosa di diverso: «Nel mio lavoro – ha affermato Alessandra Porfidia – il rapporto uomo-natura ha una grande importanza» fin nella scelta di puntare su una impostazione culturale sostenibile della produzione anche tramite l’utilizzo di materiali che «viaggiano» dalla leggerezza dell’alluminio fino all’acciaio e al marmo. La scultrice, che espone in Italia e all’estero e che nel corso della sua carriera ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, affianca alla ricerca artistica l’attività didattica: ha insegnato in diverse accademie di belle arti, tra cui Brera, e dal 2017 ha una cattedra in quella di Roma. L’anno scorso ha portato una sua opera nei giardini della Villa Reale di Monza.
A Brugherio torna B@d: l’arte che torna a vivere all’aperto

«Nei suoi lavori dà l’idea di una scultura che si alleggerisce – ha notato Galbiati – l’elemento materiale arriva alla dimensione impalpabile del disegno. L’alternanza del bianco e del nero forma i corpi di luce e le tracce d’ombra, che è ciò che rende tangibile il corpo. Tra i pieni e i vuoti la scultura si stempera fino a tornare all’essenza delle forme primarie». B@d, ha ricordato il curatore, conferma l’obiettivo principale della prima edizione, gemmato da Monza Arte Diffusa, che è quello di portare le opere fuori dai musei e dalle gallerie «per farle tornare a vivere all’aperto, nella loro dimensione naturale affinché si possano apprezzare le loro qualità fisiche». Liberate dalle pareti le installazioni «vivono dei cambiamenti del tempo, del clima, della luce, delle stagioni e – ha aggiunto Galbiati – diventano un fattore di rivalutazione dell’ambiente».
“Corpi di luce. Tracce d’ombra” sarà inaugurata ufficialmente martedì 24, alle 18 al parco Increa, con un concerto dell’Ensemble di archi formato dagli studenti della scuola di musica Luigi Piseri, diretto dal maestro Piercarlo Sacco. Il catalogo, con le didascalie compilate dagli alunni dell’Accademia Santa Giulia di Brescia, sarà presentato il 25 settembre, alle 20.30, nella sala conferenze di Palazzo Ghirlandan