Vimercate, “quarant’anni di rapine e truffe”: sequestro per mezzo milione al “dottore”

Sequestro antimafia nei confronti di un nucleo familiare di origine serba, già noto per reati contro la persona e il patrimonio "radicato da anni nella zona del vimercatese"

Sequestro antimafia nei confronti di un nucleo familiare di origine serba, già noto per reati contro la persona e il patrimonioradicato da anni nella zona del vimercatese“. Ad eseguire il decreto, emesso emesso dalla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano, su proposta del Questore di Monza e della Brianza Marco Odorisio, sono stati i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Monza e della Brianza e militari del Gruppo della Guardia di Finanza monzese.

Si tratta di un provvedimento frutto di una indagine conseguente ad accertamenti economico-patrimoniali eseguiti dai Finanzieri e da una “analisi criminale della pericolosità sociale” effettuata dalla Polizia di Stato monzese che ha consentito di ricostruire, spiegano gli investigatori: “sia il curriculum delinquenziale del capo-famiglia e della moglie sia l’assoluta sproporzione tra redditi dichiarati e tenore di vita condotto dal nucleo familiare, completamente sconosciuto al Fisco, nei cui confronti emergevano tra l’altro diversi alert di rischio dal sistema di prevenzione antiriciclaggio“. Un presunto “curriculum delinquenziale” che vedrebbe risalire i primi riscontri nel 1978.

Vimercate: le truffe con il metodo del “reep deal”

Oltre a furto con strappo e in abitazione, rapina, ricettazione, il capo famiglia sarebbe stato “specializzato” nella truffa con il metodo del “reep deal”, “furto veloce”, che consisterebbe in scambi di denaro in valuta straniera o di provenienza “non dichiarata al fisco”, in cambio dell’acquisto di beni mobili ed immobili di grande valore. In particolare, sempre secondo quanto riferito dalle Forze dell’ordine, il capo famiglia – nel suo ambiente soprannominato “il dottore” – le avrebbe finalizzate alla acquisizione di immobili di pregio, yacht di lusso, diamanti o gioielli “in cambio di denaro falso“. Sarebbe inoltre responsabile di tentata rapina, furti in appartamento ed esercizi commerciali e ricettazione di autovetture.

Finanzieri e poliziotti monzesi hanno ricordato quanto accaduto nel 2012 quando l’uomo sarebbe stato protagonista di un’operazione illecita finalizzata a truffare un cittadino russo“. Con lo straniero sarebbe stata concordata la consegna – “poi effettivamente avvenuta” – di 690.000 euro contanti, in Austria, a titolo di anticipo per l’acquisto di uno yacht Azimut 68 Evolution che si era impegnato a pagare oltre due milioni di euro. Uno dei “passaggi” del presunto accordo avrebbe previsto che “il dottore”, presentatosi “con le false generalità di un facoltoso imprenditore italiano“, consegnasse a sua volta al russo la somma contante di 3.233.000 franchi svizzeri. Tuttavia, durante l’incontro “avvenuto presso un prestigioso hotel di Monza“, alla vittima sarebbero state consegnate banconote “poi risultate contraffatte“.

La tentata rapina a due stranieri nel quadrilatero della moda

Nel 2015, il serbo era stato arrestato in flagranza di reato dalla Polizia di Milano per tentata rapina di un brillante, del valore dichiarato di 150.000 euro, ai danni di due cittadini stranieri. Un episodio avvenuto nelle vicinanze delle vie del quadrilatero della moda. Nel tentativo di guadagnare la fuga, una delle vittime era stata trascinata sul selciato e sarebbero incidenti stradali in una zona di Milano congestionata dal traffico. Nel corso dell’attività il cittadino serbo è stato trovato in possesso di 500.000 euro in contanti che nascondeva in una calza, altro denaro con la scritta “fac simile” che nascondeva nell’altra calza ed una valigetta con un rilevatore di purezza delle pietre.

Sequestrati una villa con terreno e un’auto a Vimercate e un appartamento a Rapallo

Dal punto di vista patrimoniale, le risultanze investigative delle Fiamme Gialle, sono state condivise con la Questura brianzola per l’applicazione di misure di prevenzione: proposto il sequestro, propedeutico alla confisca, del patrimonio nella disponibilità del nucleo familiare, ritenuto di origine illecita, “in assenza di redditi dichiarati ovvero attività economiche svolte“. Il Questore Marco Odorisio, “valutata la sussistenza dei presupposti di legge“, ha quindi disposto “aggiornati accertamenti patrimoniali” e proposto all’Autorità Giudiziaria l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro dei beni mobili ed immobili direttamente o indirettamente riconducibili al nucleo familiare investigato, “di valore sproporzionato rispetto alle reali e lecite capacità economiche di quest’ultimo, per un valore complessivo di circa 500.000 euro”.

Accolta l’istanza, il Tribunale di Milano – Sezione Autonoma Misure di Prevenzione ha disposto quindi l’applicazione del sequestro ai fini della successiva confisca di una villa e un terreno a Vimercate “del valore di oltre 350.000 euro“, un appartamento nel comune di Rapallo (Genova) “del valore di oltre 100.000 euro“, un’autovettura del valore di circa 40.000 euro, oltre il contenuto di due cassette di sicurezza.