Veduggio, appello a Luigi Agrati «Salvi gli 82 lavoratori piemontesi»

I lavoratori dello stabilimento di Collegno destinato alla chiusura si sono recati a Veduggio per consegnare la lettera appello al cofondatore del Gruppo affinché contribuisca a salvare gli 82 posti di lavoro.
Uno sciopero alla Agrati  organizzato per solidarietà ai colleghi di Collegno
Uno sciopero alla Agrati organizzato per solidarietà ai colleghi di Collegno Elena Sandre

Mai un giorno di cassa integrazione, eppure lo stabilimento chiude e 82 persone rischiano di trovarsi in strada. È la sorte dei dipendenti del sito di Collego (Torino) che fa capo al Gruppo Agrati di Veduggio con Colzano la cui direzione ha deciso di chiudere con un annuncio choc che ha sorpreso tutti. Da settimane i lavoratori piemontesi hanno dato vita a una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica. A Veduggio i lavoratori del gruppo hanno solidarizzato con i colleghi di Collegno che nella giornata di mercoledì 5 marzo si sono recati in Brianza per tentare un’ulteriore carta, quella che fa leva sui sentimenti. I lavoratori di Collegno hanno cioè scritto e consegnato una lettera appello al cofondatore del Gruppo brianzolo, Luigi Agrati di 95 anni, per chiedergli un intervento per salvare sito e posti di lavoro.


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«Egregio cavaliere Luigi Agrati – scrivono– ci rivolgiamo a Lei in quanto la sua storia ci parla di un grande Uomo, un grande Imprenditore che alla vigilia della Seconda guerra mondiale insieme ai suoi due fratelli Carlo e Peppino ha fondato la Agrati, una società che negli anni si è trasformata in un Gruppo internazionale con un fatturato consolidato nel 2012 che ha superato i 330 milioni di Euro , e nel nostro piccolo ci piace pensare che anche noi abbiamo contribuito al raggiungimento di questo obiettivo». «Sappiamo – continua l’appello– del suo costante impegno come membro del Fai, delle sue campagne a favore della salvaguardia dell’ambiente. Presidente dell’associazione donatori di sangue della Brianza , si è speso per numerose iniziative filantropiche e, grazie alla sua generosità, sono state donate, da Lei e sua moglie, più di 500 opere del XX Secolo tutte raccolte in un Catalogo dal titolo “Un amore Folle”. Consigliere della Fondazione Ospedale Valduce , Presidente della Fondazione Luigi e Peppino Agrati che tanti studenti meritevoli ha premiato aiutando così le loro famiglie. Ci rivolgiamo a Lei perché come ben saprà la direzione di Veduggio ha deciso di chiudere lo stabilimento di Collegno licenziando 82 dipendenti per logiche di mercato a noi sconosciute o meglio quelle dichiarate sulla lettera non ci risultano essere vere. L’unica considerazione che siamo riusciti a trarre è che l’acquisizione degli stabilimenti ex Achument in Francia, operazione che all’inizio doveva essere per noi tutti atta a garantire la fornitura ai più importanti gruppi automobilistici del calibro di Renault e Psa, quindi ad alleviare la situazione di crisi generale, avendo però i conti cronicamente in perdita, forse a oggi per quanto affermato anche da voi, non si è rivelata una scelta vincente». «La nostra azienda è ricca di manodopera altamente qualificata, di personale che ama ciò che fa , che rispetta il proprio posto di lavoro e che in questo momento combatte per difenderlo – aggiungono i lavoratori – Noi pensiamo di essere un valore aggiunto per la Agrati. Sarebbe meraviglioso se potesse aggiungere alle numerose gesta che ha già compiuto il mantenimento dello stabilimento di Collegno e la salvaguardia di 82 posti di lavoro, quale opera d’Arte più bella che restituire la serenità e il sorriso alle nostre famiglie».