Una Lombardia a statuto speciale Idea referendum entro il 2014

È stata presentata a Palazzo Pirelli, nella sede del Consiglio regionale lombardo, la proposta di referendum per la richiesta di statuto speciale per la Regione Lombardia. Il consigliere Fossati: «Occasione anche per Monza e Brianza».
Il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni
Il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni Fabrizio Radaelli

È stata presentata a Palazzo Pirelli, nella sede del Consiglio regionale lombardo, la proposta di referendum per la richiesta di statuto speciale per la Regione Lombardia. L’obiettivo è di consultare i lombardi sulla possibilità di ottenere maggiori condizioni di autonomie politica, fiscale e amministrativa. L’idea era già stata presentata dal presidente Roberto Maroni mercoledì a Mantova.

«Voglio fare entro l’anno un referendum, magari abbinandolo a quelli che si faranno in Catalogna e in Scozia, perché non capisco per quale motivo la Sicilia abbia uno statuto che prevede che il 100 per cento delle tasse dei siciliani restano in Sicilia mentre in Lombardia ne restano poco più del 60 per cento».

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia al termine della riunione del comitato istituzionale con il presidente della Provincia di Mantova e i sindaci dei comuni mantovani interessati alla ricostruzione dopo il terremoto.

«Perché la Sicilia è una Regione a statuto speciale? Io penso che la Lombardia – ha proseguito il presidente Maroni – sia una Regione speciale e merita uno status che è già previsto per altre Regioni, perciò chiediamo solo pari dignità, non chiediamo aiuti o contributi ma solo di tenerci i nostri soldi così come avviene in Sicilia. La strada è quella del referendum, lo statuto della Regione lo consente e lavorerò perché si possa tenere entro la fine dell’anno».

«Condivido la scelta del Presidente Maroni – ha commentato il consigliere Lino Fossati -Non stiamo chiedendo di avere aiuti economici da parte dello Stato, ma solo di poter trattenere in Lombardia le nostre risorse. Per questi motivi sono convinto che, anche per il territorio di Monza e Brianza, caratterizzato da un denso tessuto economico e produttivo, il referendum sarà accolto con favore dalla popolazione, stanca di dover pagare per gli sprechi di altre regioni».