Ci sono anche tre aziende brianzole tra le cento finaliste (su ottocento candidate) del “Premio Women Value Company Intesa Sanpaolo”, istituito dalla Fondazione Marisa Bellisario in collaborazione con il Gruppo bancario con l’obiettivo di coinvolgere le imprese in un percorso di empowerment femminile e dare visibilità alle pratiche più virtuose e innovative. Si tratta di A.C.E. srl, ditta di assemblaggi e cablaggi elettronici con sede ad Agrate Brianza, di Prisma srl, specializzata in servizi di diagnostica medico-sanitaria con sede a Usmate Velate, e di Nova Vision Group, ditta produttrice di apparecchiature per estetica, medicina estetica e ginecologia con sede a Misinto.
Le aziende sono state ospiti di un evento in live streaming intitolato “Inclusione, talento femminile e parità di genere: risorse strategiche per la crescita e l’innovazione aziendale”, durante il quale sono state celebrate come esempi di eccellenza per cultura aziendale inclusiva.
Al talk sono intervenuti tra gli altri Elena Bonetti, ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia e l’onorevole Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario.
Nel periodo Covid le imprese finaliste hanno messo in atto azioni per mitigare gli effetti negativi sull’occupazione (anticipazioni cassa integrazione, lavoro flessibile, contributi utenze domestiche) e sull’attività, investendo in modo lungimirante su innovazione (50%), digitale (33%), impatto sociale (28%), internazionalizzazione (26%), Esg e sostenibilità (22%), filiere e territorio (20%): in pratica, su tutti i temi portanti del Pnrr. Diverse anche le iniziative attivate dalle aziende brianzole che si sono distinte come esempi virtuosi nei confronti delle dipendenti donne.
La A.C.E. conta 31 donne su 49 dipendenti. Cinque donne ricoprono ruoli di responsabilità, tra cui l’amministratore delegato Donatella Scarpa. Nel triennio 2017-2019 il 67% di assunzioni ha riguardato donne. L’azienda ha, inoltre, organizzato iniziative di conciliazione lavoro-vita privata, di valorizzazione del talento femminile, progetti di formazione femminile e di inserimento e avanzamento professionale.
La Prisma, piccola azienda di 4 dipendenti (di cui due donne) nel triennio 2017-2019 ha assunto solo donne. Già prima della pandemia aveva permesso a una parte del personale di lavorare da casa per poter meglio accudire i figli. Inoltre, ha rimborsato corrente elettrica e linea Internet e ha aiutato in termini economici un dipendente a conseguire la laurea online. La titolare è una donna, Silvia Palmieri.
La Novavision conta su 50 dipendenti 23 donne. Tre di esse (su sei) rivestono un ruolo di responsabilità. Le assunzioni nel triennio 2017-2019 hanno riguardato nel 57% dei casi personale femminile. L’azienda organizza, tra l’altro, eventi dedicati alla famiglia per i figli dei dipendenti, convenzioni con asili nido, lavanderie e servizi baby sitting interni nelle giornate di chiusura delle scuole, corsi per la promozione di donne manager. In generale il panorama nazionale non è così roseo. Nel 2020 il tasso di attività femminile in Italia ha subito un significativo calo e si è attestato al 54,7% (-2% rispetto all’anno precedente). Per effetto di questa contrazione, l’Italia si posiziona come ultima nazione nell’Unione Europea in termini di occupazione femminile.
“L’iniziativa che abbiamo il privilegio di condividere per il quinto anno con la Fondazione Marisa Bellisario è oggi più che mai attuale e significativa – ha sottolineato Anna Roscio, responsabile Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo – La parità di genere è infatti un asse strategico del piano che disegnerà il prossimo futuro del paese. Tutte le storie delle nostre “Women Value Company”, vere e proprie role model di un’imprenditoria inclusiva e di successo, sono una fonte di ispirazione, che ci aiuta a guardare con fiducia a una società che metta il talento e il merito al centro della ripartenza. La pandemia ha ulteriormente inasprito il gap tra uomini e donne, in termini di partecipazione al mondo del lavoro e all’imprenditoria, ma ci sta anche offrendo la straordinaria opportunità di ripensare i fattori strutturali alla base di questo divario: i tempi di lavoro, l’accesso all’istruzione, la formazione continua, la parità salariale, il precariato. Forte del proprio patrimonio umano e di professionalità, Intesa Sanpaolo considera la gender equity e l’inclusione tra i propri obiettivi irrinunciabili: sosteniamo con tenacia il lavoro e l’imprenditoria femminile in Italia, con particolare attenzione al work-family balance e alla premiazione del merito, con risultati che comprovano il nostro contributo alla crescita dell’economia reale”.