Almeno 4000 tonnellate di “rifiuti speciali non pericolosi”, trasportati e abbandonati all’ex Snia di Varedo. È uno degli aspetti dell’inchiesta condotta dall’autorità giudiziaria di Milano nei confronti di undici persone, tutte operanti nel settore dei rifiuti, e connesse allo stesso giro illecito che emerse dopo il rogo della discarica di Corteolona (Pavia), arrestate dai Carabinieri forestali.
Nelle carte dell’inchiesta emergono anche appuntamenti a Monza per firmare il contratto finalizzato ad avviare il sito (senza autorizzazioni) di Varedo, e, tra le altre, anche una ulteriore discarica a Cinisello Balsamo, in via Casignolo, alle porte del capoluogo brianzolo.
Le indagini sono state dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, prosecuzione dell’Operazione “Fire Starter” che nell’ottobre del 2018 aveva portato all’arresto di sei persone. I responsabili del traffico di rifiuti e del rogo attraverso una struttura composta da impianti autorizzati e complici, trasportatori compiacenti, società fittizie intestate a prestanome e documentazione falsa, gestivano un ingente traffico di rifiuti urbani ed industriali provenienti da impianti campani e finivano in capannoni abbandonati del Nord Italia o interrati in Calabria.