La nutrita pattuglia dei missionari di Seregno ha perso un altro componente. Le unità rimaste in servizio, adesso, si contano sulle dita di una mano. Nei giorni scorsi è deceduta, nella comunità di Erba in cui si trovava da alcuni anni, la comboniana suor Rosa Enrica Canzi, 87 anni. Le esequie si sono svolte sabato 8 gennaio nella chiesa parrocchiale Beata Vergine Addolorata del quartiere Lazzaretto a Seregno. La sua salma riposa nel camposanto maggiore di via Reggio.
Era nata a Seregno il 31 dicembre 1934, figlia di Leonardo Enrico e di mamma Angela. A 21 anni entrava nell’istituto delle suore missionarie Comboniane a Buccinigo, dove l’8 settembre 1957 con la professione religiosa si consacrava a Dio per la missione. Nel 1958 partiva per il Sud Sudan, da dove nel 1963 veniva espulsa con altri missionari e veniva assegnata la casa Madre di Verona. Era a Roma nel 1967 alla Casa generalizia dove completava la sua preparazione professionale. Sempre nella capitale svolgeva la professione infermieristica assistendo le famiglie povere, gli ammalati e gli anziani del quartiere Casalotti.
Nel 1996 ripartiva per la missione in Ecuador. Ad Esmeraldas svolgeva la missione nel dispensario assistendo come infermiera soprattutto i poveri e gli anziani visitandoli nei quartieri periferici, visitando anche il carcere minorile della zona. Rientrava in Italia nel 2009 per cure. In seguito veniva destinata a Pescara dove si dedicava generosamente a varie attività assistenziali, sia alla Caritas diocesana, sia alla gente del luogo. Con la sua gioia e il sorriso sulle labbra e lo spirito missionario aveva conquistato una larga fetta della popolazione che ancora oggi la ricorda con affetto.
Nel 2019 veniva chiusa la comunità di Pescara e suor Enrica veniva assegnata la comunità di Erba. Con la sua giovialità facilitava la relazione con le numerose consorelle. Molto attiva partecipava, per quanto possibile alle varie attività e momenti di preghiera comunitari. Limitata nei movimenti amava la compagnia e prendeva parte a tutti i momenti comunitari di animazione e ricreazione. Donna di poche pretese e di preghiera si affidava nella mani di Dio. I suoi familiari le sono sempre stati vicini in ogni momento della vita condividendo con lei ogni tipi di eventi e ascoltando con interesse i suoi racconti del periodo di missione.