I mezzi di trasporto sono affollati, a Monza come in Lombardia. I ragazzi salgono sugli autobus come sardine, è un problema diffuso, non solo in città, e noto da tempo. Sembra un paradosso in questa particolare fase dell’epidemia dove si vedono “rigore e disciplina a scuola, nessun distanziamento all’esterno”.
Mentre i dirigenti e il personale scolastico hanno fatto e continuano a fare di tutto per garantire il rispetto delle regole, il trasporto diventa lo snodo principale: gli autobus usati da numerosi studenti è il luogo in cui è maggiore la possibilità di diffusione del contagio.
«A scuola tutti ci siamo impegnati al massimo per garantire il distanziamento – osserva Guido Garlati, dirigente del Mosè Bianchi – tanto che, insieme ai colleghi delle altre scuole superiori del territorio abbiamo scelto di diminuire il numero di studenti in presenza, facendo ruotare le classi, così da rendere minore l’impatto sui mezzi di trasporto, usati tantissimo dai nostri alunni, visto che le scuole di Monza accolgono alunni da tutto il territorio».
Prima dell’avvio dell’anno scolastico dirigenti e responsabili dei mezzi pubblici si sono trovati per decidere insieme l’organizzazione del trasporto, con particolare attenzione ai nuovi orari. Per questo, la scelta di iniziare l’anno con solo il 50 percento degli alunni in presenza era correlata non solo alla questione spazi interni ma anche per limitare l’impatto e la presenza di troppi studenti sui mezzi pubblici.
«La presenza dei ragazzi a scuola è correlata alla situazione epidemiologica – continua Garlati – la nostra scuola è, forse, la più colpita di Monza e Brianza, abbiamo 16 casi di positività, ma con la didattica a distanza riusciamo a contenere i disagi. Pian piano le classi in quarantena stanno rientrando, ma non possiamo pensare di continuare così, a metà, fino a giugno».
Anche il collega del Mapelli, Aldo Melzi ha messo in evidenza come gli stessi studenti abbiano segnalato e lamentato le criticità legate al mondo dei trasporti.
«Le nuove norme che hanno innalzato all’80 percento la capacità massima dei mezzi hanno, di fatto, annullato qualsiasi regola di distanziamento – spiega Luca Tosi, direttore dell’Agenzia del trasporto pubblico locale del bacino che include Monza e Brianza – Un autobus urbano può contenere circa un centinaio di persone, ora con le nuove direttive siamo a 80 ma è chiaramente percepito come un affollamento perché di fatto lo è. Abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse, non abbiamo altri mezzi da poter usare, ci siamo persino avvalsi di esterni con sub affidamento ma più di così non è possibile. Sappiamo bene che il nostro settore, in questo momento così difficile, è il punto debole per il contenimento del contagio».