Rotary, Magda Fontanella e il senso della filosofia come una cura

La filosofa e bioeticista Magda Fontanella, professionista in ambito sanitario, ha incontrato i soci del Rotary Sedeca partendo dal suo ultimo libro “Socrate in camice - perché la filosofia può aiutarci a donare senso alla vita”, edizioni Documenta.
La giovane filosofa Magda Fontanella col presidente del Rotary Sedeca, Gilberto Chiarelli
La giovane filosofa Magda Fontanella col presidente del Rotary Sedeca, Gilberto Chiarelli Paolo Volonterio

La filosofia può curare? La filosofa e bioeticista Magda Fontanella, professionista in ambito sanitario, ha posto questo interrogativo davanti alla platea di soci del Rotary Sedeca, di cui è presidente Gilberto Chiarelli, traendo spunto dal suo ultimo libro “Socrate in camice – perché la filosofia può aiutarci a donare senso alla vita”, edizioni Documenta.

Solare in volto, con un modo di spiegare semplice e lineare ma al tempo stesso coinvolgente, è riuscita a catalizzare e affascinare per oltre un’ora i convenuti rendendo comprensibile e facile un argomento spesso considerata difficile.

Il libro è arricchito da venti tavole originali firmate dai gemelli dell’illustrazione Dan e Dav. Magda Fontanella ha messo la sua competenza e passione al servizio degli Istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco, di fare della filosofia “uno strumento per tutti”, anche e soprattutto per chi con la materia non ha alcuna dimestichezza.

All’inizio della sua esposizione ha spiegato che nel libro sono contenute 25 delle “grandi” domande come: chi sono io? La vita ha un senso? Cos’è il bene? Quando possiamo definirci felici?

“Prendendo spunto dal pensiero di vari filosofi – ha detto – ho cercato di dare a tutte una risposta personale, lasciando però spazio alle interpretazioni che ciascuno può far emergere alla luce del proprio vissuto”.

Un libro pensato come una sorta di vademecum per i ragazzi, e in generale per chi intende avvicinarsi a una materia spesso percepita come un po’ astrusa, lontana dalla realtà quotidiana, come un “compagno di viaggio discreto e umile a cui fare ricorso per avere qualche appoggio, qualche luccichio filosofico”.

“Per fare un esempio degli spunti proposti – ha proseguito – quando rifletto sulla felicità penso alla gratitudine che deriva dalle piccole cose di ogni giorno, da cui ne possono nascere altre più grandi come nel caso stesso di questo libro, frutto di un incontro fortunato con la mia casa editrice”.

Magda Fontanella indossa il camice ma non è un medico sanitario. Nel 2008, dopo la laurea in filosofia all’università Cattolica di Milano, si è chiesta che cosa potesse concretamente fare questa disciplina per la vita di tutti i giorni e in particolare per chi si trova alla frontiera tra la vita e la morte, come le persone in stato vegetativo.

Al termine della sua esposizione è stato chiesto a Fontanella se la filosofia può veramente curare?

“Sì perché fa parte della sua natura. La filosofia è cura o non è, è prendersi a cuore le domande che da sempre inquietano il cuore dell’uomo, da “esiste la libertà?” a “che senso ha la vita?”. Ognuno in qualche occasione della propria storia si trova di fronte a questi inviti esistenziali a riflettere e la filosofia, che da sempre se ne occupa, offre una bussola da cui partire, poi il viaggio è nelle mani di ciascuno. Alla luce della mia esperienza in una rsa posso dire di star apprendendo il senso più autentico della filosofia proprio dalla parole e dai gesti dei famigliari e degli operatori sanitari che incontro. Nel momento in cui la filosofia si fa stile di vita trasforma le esistenze che investe, anche solo semplicemente partendo da un’apertura all’accoglienza dell’altro, che si fa ascolto non giudicante ma solidale e partecipe a ciò che l’altro racconta, attraversa, testimonia. Ritengo che chi si trova a vivere una drammatica esperienza di sofferenza, come quella di avere un proprio caro in uno stato comatoso di non responsività, e nonostante questo ma anzi con questo, affronta la quotidianità a testa alta, abbia molto da trasmettere”.