L’iter della gara a doppio oggetto, promosso da Gelsia Ambiente, con il supporto di ventitré comuni della Brianza, per cercare uno o più partner privati nell’ambito del servizio di igiene urbana, può proseguire. Il Consiglio di Stato, al quale la stessa Gelsia Ambiente ed i ventitre comuni si erano rivolti, ha infatti annullato giovedì 10 dicembre l’ordinanza di sospensiva che era stata emessa in settembre dal Tar della Regione Lombardia, su input di A2A ed Amsa, che avevano lamentato il mancato rispetto delle norme di libera concorrenza.
Di fatto, il collegio giudicante, presieduto da Luigi Maruotti e composto dai consiglieri Carlo Saltelli e Nicola Gaviano e dall’estensore Paolo Giovanni Nicolò Lotti, ha deciso che l’argomento, molto complesso, debba essere valutato nell’udienza di merito, già fissata davanti al Tar della Regione Lombardia per il 21 aprile 2016, senza tuttavia stop forzati nel frattempo.
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«Ritenuta, ad un primo esame, la sussistenza del fumus boni iuris dell’appello – hanno scritto Maruotti e Lotti – visto anche quanto deciso dalla sezione con sentenza 27 ottobre 2015, numero 5.402, permanendo comunque la necessità di un approfondimento nel merito della questione relativa all’ipotizzato affidamento diretto dei servizi oggetto di questo giudizio, per questo motivo il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) accoglie l’appello e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata, respinge l’istanza cautelare proposta in primo grado. Compensa le spese della presente fase cautelare».
La novità è stata accolta con ovvia soddisfazione nell’universo di Gelsia. «Non potrebbe essere altrimenti – ha commentato il presidente di Gelsia Ambiente Massimo Borgato – Il Consiglio di Stato ci ha dato la facoltà di chiudere anche nell’immediato l’iter, in attesa dell’udienza di merito. Non vogliamo però procedere mostrando i muscoli. Mi incontrerò con i nostri legali, per capire se sia opportuno o meno apportare correttivi in vista del ritorno in aula al Tar».