Le presunte tangenti per gli appalti pagate in passato dall’azienda monzese Sangalli continuano ad avere conseguenze. La procura della corte dei conti di Bari ha messo sotto sequestro proprietà dell’ex assessore di Andria Francesco Lotito, che nel dicembre del 2013 era stato arrestato su ordine del giudice per le indagini preliminari di Monza : il politico in quota Pdl era ritenuto il perno di un sistema di tangenti, scrive la Gazzetta del Mezzogiorno,
relative all’aggiudicazione dell’appalto di servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti bandito dal Consorzio ATO Rifiuti BA-1 tra i Comuni di Andria e Canosa, del valore di oltre 90 milioni di euro.
A Lotito la Guardia di finanza ha sequestrato un appartamento a Trani e i soldi derivati dall’attività all’interno dell’Unione dei comuni “Aro 2 Barletta-Andria-Trani”. Secondo l’accusa ai tempi l’assessore aveva favorito l’appalto alla Sangalli di Monza in cambio di denaro e dall’assunzione di dipendenti. «Le indagini consentirono inoltre di registrare e filmare l’incontro nel corso del quale doveva avvenire la consegna di una tranche da 70.000 euro (il totale pattuito era di 1 milione di euro) corrisposta a Lotito – scrive sempre la Gazzetta – nonché di accertare le modalità di aggiudicazione dell’appalto, costruite “su misura” per favorire la Sangalli & C. S.r.l. nell’aggiudicazione dello stesso». La notizie dell’arresto del 2013 – Lotito poi era stato scarcerato – raccontata dal TeleSveva: