L’eliminazione delle alberature in via Micca, a Sovico, finisce al centro di un’interpellanza. Il gruppo di opposizione “Uniti per Sovico” ha infatti formulato un documento con cui pone diverse domande al sindaco Barbara Magni e all’assessore all’ecologia, Diego Terruzzi.
La minoranza chiede perché, posta la presenza di alcune piante in precario stato di conservazione o pericolanti, “non si è proceduto al loro taglio mirato evitando di abbattere anche tutte quelle che non presentavano problemi di sorta” precisando che “è infatti possibile vedere oggi in loco che le ceppaie presentano solo in rari casi problematiche apparendo per lo più testimonianza di alberi sani”. L’opposizione chiede poi perché “prima del totale abbattimento non si è proceduto all’elaborazione di un progetto ambientale di riqualificazione della via Micca compresa la stima dei costi che saranno sostenuti per la sistemazione della ripa (eliminazione ceppaie e sua messa in sicurezza) e per le ripiantumazioni. Il tutto con il coinvolgimento della competente Commissione Ambiente – Ecologia alla quale, per prassi, devono essere sottoposti tutti gli interventi che interessano il verde pubblico” e “quali sono stati i costi sin qui sostenuti per lo scempio compiuto e quali quelli per futura sistemazione”.
L’opposizione ritiene che “sarebbe stato possibile ottenere i risultati attesi in termini di sicurezza operando una semplice manutenzione ordinaria del verde esistente, eliminando le sole alberature non sicure e ripulendo gli arbusti bassi invasivi (sino allo scorso anno eseguita anche dal privato proprietario del tratto di ripa recentemente ceduta al Comune di Sovico), mantenendo in tal modo la necessaria schermatura del capannone industriale e risparmiando, cosa non secondaria, notevole risorse economiche”. L’argomento sarà dunque al centro del dibattito in consiglio comunale.